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Una Rosa per Anita Garibaldi

La rosa “Anita Garibaldi”

SAN MARINO. Divulgare e valorizzare in Italia e nel mondo l’immagine di Ana Maria de Jesus Ribeiro, più nota come Anita, la inseparabile compagna del Generale Giuseppe Garibaldi nel corso di molte delle sue avventurose peripezie.  Un mito, il suo, rimasto sempre molto vivo e sentito in Romagna – fin dalla sua morte avvenuta il 4 agosto 1849 – più che in ogni altro luogo al mondo. La rosa, creata dal compianto grande ibridatore Giulio Pantoli di Castiglione di Ravenna, è stata scelta quale simbolo per diffondere ovunque le virtù di Anita Garibaldi che davvero incarna valori affini in tutto e per tutto alla fedeltà, alla purezza, all’integrità morale, al senso del dovere, al rispetto verso il prossimo e l’amore per la Patria e le istituzioni e la libertà dei Popoli.

La messa a dimora

L’8 dicembre alle ore 11,00 nella Repubblica di San Marino, in Piazza Giuseppe Garibaldi, verrà messa a dimora la Rosa “Anita Garibaldi” alla presenza della Segreteria di Stato alla Cultura della Repubblica di San Marino e dei Sindaci e amministratori dei Comuni emiliano-romagnoli. La celebrazione fa parte del Progetto “Una Rosa per Anita”, ideata dall’Ente Morale Museo e Biblioteca Renzi di San Giovanni in Galilea (Comune di Borghi) e dall’Istituto Tecnico “Garibaldi-Da Vinci” di Cesena, sostenuto dalle massime istituzioni italiane e di San Marino e da numerosi Comuni della Trafila, tra cui Verucchio, Poggio Torriana, Borghi, Sogliano al Rubicone, Cesenatico, Comacchio, Argenta, Ravenna, Dovadola, Castrocaro e Modigliana. La prima rosa è stata già messa a dimora il 4 agosto 2017 a Ravenna, nel sito di Mandriole, luogo dove l’eroina spirò – precisa il Direttore del Museo e Biblioteca Renzi Dott. Andrea Antonioli, uno degli ideatori nonché coordinatore del progetto – mentre nella primavera del 2019 verrà messa a dimora negli altri Comuni fondatori suddetti.

Unire i due mondi nel nome di Anita

In questi ultimi mesi il progetto della rosa è sbarcato in Brasile e in America del Sud, trovando già decine e decine di adesioni nello Stato di Santa Catarina, dove Anita nacque; un successo enorme poiché le autorità brasiliane, in breve tempo il numero dei municipi aderenti potrebbe salire fino a 300. Il Governatore dello Stato di Santa Catarina è rimasto entusiasta e, tramite la Fondazione Cultura dello Stato, sta già facendo tradurre dalle Università locali il volume “Una Rosa per Anita” (curato dal Direttore Antonioli) che verrà stampato e divulgato in tutti gli Stati del Brasile. Il progetto ha davvero le prerogative e tutte le carte in regola per unire due mondi nel nome di Anita ed è un ideale strumento per cominciare una collaborazione di più ampio respiro tra gli Stati italiano, sammarinese e brasiliano dal punto di vista culturale e turistico.

Una Rosa per Anita

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