Avocado: salutare si, ma con attenzione
Con qualche anno di ritardo rispetto agli altri paesi del vecchio continente, anche da noi si affermano sulla tavola verdure e frutti tropicali, primo fra tutti, appunto, l’avocado. Le novità culinarie della stagione propongono l’avocado come base di tantissime ricette: un po’ perché vanta proprietà nutrizionali da autentico super-cibo e un po’ perché, diciamolo, fa trandy.
Una moda inarrestabile dunque, ma anche giustificata?
Laura Rossi, specialista di nutrizione del Crea, Centro ricerca alimenti e nutrizione, avverte che si, l’avocado è un alimento ricco di fibre, vitamine A, C, E, K, ricco di grassi (ma di quelli buoni: i famosi Omega 3 presenti nel pesce e nell’olio di oliva), pochi zuccheri. Ma essendo un alimento molto ricco dal punto di vista nutrizionale, presenta anche aspetti negativi e va trattato di conseguenza: “Anche se si tratta di un frutto, non andrebbe scambiato con pesche o albicocche; va considerato piuttosto come le olive, un vegetale benefico ma ricco di grassi. Grassi vegetali, con elevato contenuto di Omega-3 e privi di colesterolo, certo, ma che lo rendono comunque un alimento estremamente calorico”.
Una pesca contiene 50 calorie per 100 grammi. Il pesce, altra fonte importante di Omega-3, circa 70. La stessa quantità di avocado raggiunge invece le 250 calorie, e va quindi maneggiata di conseguenza.
Visto il profilo calorico, l’avocado va consumato senza esagerare, preferibilmente da solo (con un po’ di olio e sale) o in insalata. Se aggiunto ad altri piatti infatti fornisce ovviamente tutte le sue sostanze benefiche, ma porta con se anche le calorie: un hamburger con salsa guacamole, bacon e formaggio inizia a diventare un’autentica bomba calorica. Di conseguenza, adulti e ragazzi normopeso, in salute, che fanno esercizio fisico, non hanno bisogno di particolari raccomandazioni.
Raccomandazione più importanti, invece, nel caso di persone obese, sovrappeso o chiunque stia cercando di perdere qualche chilo di troppo: in questo caso molto meglio guardare al pesce come alimento che aiuta a raggiungere il nostro fabbisogno di Omega-3.
La passione per l’avocado comunque continua a crescere, non tanto per quanto riguarda il “limitato” mercato europeo, ma piuttosto per i mercati miliardari come quello cinese: la domanda fuori controllo spinge ovviamente all’aumento dei prezzi ma si ripercuote anche sull’ambiente. L’avocado richiede spazio e molta acqua per essere coltivato, e in secondo diverse agenzie non governative il boom sta provocando un’intensa deforestazione nelle aree produttive dell’America Latina. Messico, Repubblica domenicana, Colombia e Perù restano i maggiori produttori del mondo.
Ma anche il clima di alcune regioni italiane permette di coltivare questi frutti in condizioni ottimali, come per esempio in Sicilia, dove è possibile trovare ottimi avocado a chilometro zero.
Insomma, anche per l’avocado esistono pro e contro. La cosa migliore è considerarlo per quello che è: un cibo salutare, che può fornire importanti nutrienti alla nostra dieta, ma senza esagerare.