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Un anno vissuto pericolosamente

Un anno vissuto pericolosamente

di Luca Giacobbi

L’anno a cui faccio riferimento è quello che va dal Febbraio 1995 al Febbraio 1996. In quel periodo ho prestato un anno di servizio civile presso la Comunità Papà Giovanni XXIII di Rimini. Al tempo ero studente all’Università in compagnia di alcuni cari amici tra cui Antonio B. che oggi è divenuto un ottimo Avvocato/Notaio qui a San Marino. La mia intenzione al tempo era quella di poter fare veramente qualcosa di utile a qualcuno. Mi confidai con il mio Padre Spirituale Don Marino Gatti, Prete straordinario e ancora più straordinario Uomo. La Comunità aveva necessità estrema di avere giovani che piuttosto che imbracciare un fucile sceglievano il servizio civile alternativo. Allora non era assolutamente un Diritto fare Servizio civile al posto del Servizio militare, ma una sentenza di un Giudice decise che non si poteva obbligare gli obiettori di coscienza a prestare servizio militare. Quindi feci servizio civile presso la Casa Famiglia di Misano Monte e presso la Pietra Scartata Cooperativa Sociale della Comunità Papa Giovanni.

Tutto questo grazie a Don Marino Gatti e anche al mio carissimo Amico Antonio, non l’avvocato citato sopra bensì un altro collega di studi più grande di noi che decise di laurearsi in Giurisprudenza a sua volta. Antonio C. Mi venne anche a trovare alla Casa Famiglia di Misano. Sapeva che non era facile fare servizio civile li. Cioè non per parlare male della Caritas ma la Comunità Papà Giovanni è un’altra cosa. Li tutti lavorano sodo e senza sosta. Per dare un esempio ricordo bene che finii il mio periodo che pensavo 64 kg esattamente 11 in meno di quando ero entrato. Alla fine del periodo ero stremato ma felice. Volevo pure rimanere con loro per sempre ma poi qualcuno mi ha fatto pressioni troppo forti e soprattutto Don Marino mi disse che non era il caso. Prima occorreva finire gli Studi.

Rimangono ricordi bellissimi. Don Oreste Benzi con la Sua Santa Presenza. Un’autentica forza della natura e Padre Spirituale di Don Marino Gatti. Don Nevio Prete operativo, il vero “Braccio armato” della Comunità. Poi Don Elio della Grotta Rossa. Termino raccontando due episodi. Entrambi con protagonista Don Oreste. A Pesaro c’era una caserma militare che aveva precettato uno dei nostri per fargli svolgere in modo obbligato il militare. E’ bastata la sola presenza di Don Benzi fuori dalla Caserma assieme a tutti noi a fare “calare le braghe” al Colonnello che disse “ma Don Oreste c’era bisogno di fare tutto questo trambusto?” E Lui in risposta… Be sarà pure meglio che questo ragazzo già responsabile di una Casa famiglia in cui accoglie diversi bambini rimanga lì no??? E così fu.

L’ultimo episodio riguarda Urbino. Ero tornato a studiare li nel 96 per terminare gli studi di Legge. Una sera mi trovavo in Piazza della Repubblica e vidi arrivare i miei amici della Casa Famiglia. Non mi pareva vero. Chiedo loro come mai erano tutti lì e mi dissero. Luca viene su Il Don (Oreste) dopo per parlare ai giovani. Andammo tutti alla Chiesa di San Domenico che era gremita in ogni ordine di posto. Quando arrivò il Don, perennemente in ritardo perché le sue giornate dovevano durare almeno 48 ore,  ci fu un grande boato. Entrò in Chiesa come fosse un Santo vero e proprio. Tutti applaudirono almeno per 10 minuti. Nessun era come il Don. Termino ringraziandoli tutti. Oggi rimane solo Don Nevio. Abbiamo recentemente perso Don Marino purtroppo a cui volevo fare battezzare mia figlia.  Don Oreste non è più con noi dal 2007 e anche Don Elio non c’è più. Rimane il mitico Don Nevio che assieme a Don Marino celebrò il funerale di mia mamma 40 anni fa. Grazie a voi tutti. Grazie a Pino Pasolini. Grazie ai miei colleghi “Obiettori” Ivan e Gaetano. Siamo stati bene assieme in quell’anno vissuto “pericolosamente”.
Luca Giacobbi

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