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Microlino: la nuova Isetta è elettrica

Microlino: la nuova Isetta è elettrica

Chissà se vi ricordate della Isetta: fu prodotta dal 1953 al 1956 dalla casa automobilistica Iso di Bresso, piccolo comune in provincia di Milano, e dal 1955 al 1962 anche dalla BMW dietro concessione di licenza.
La presentazione ufficiale avvenne il 22 aprile del 1953 al Salone dell’automobile di Torino.  La reazione del pubblico fu di grande stupore: la Isetta sembrava quasi futuristica e distava anni luce dalle microvetture dell’epoca (ad esempio la Fiat Topolino), troppo fumettistiche al confronto. Inoltre, rispetto alle principali concorrenti, l’Isetta vantava anche prestazioni di tutto rispetto, riuscendo ad arrivare sugli 85 km/h.
In realtà la commercializzazione della Isetta non andò come sperato: furono venduti pochi esemplari, decisamente troppo pochi rispetto alle aspettative di renderla la macchina per il grande pubblico del dopoguerra. Non andò meglio neppure alla BMW che ne acquistò i diritti e presentò una nuova versione nel 1955.
Nonostante lo scarso successo commerciale, però, la Isetta è una delle vetture storiche più famose di sempre.

Ed è proprio grazio ad uno speciale trasmesso in tv che Wim Ouboter, fondatore di Micro Mobility Systems (azienda svizzera specializzata nella produzione di mezzi ecocompatibili per la mobilità, monopattini elettrici in primis), insieme ai figli Oliver Merlin, ha avuto l’intuizione di realizzare la Microlino: una microcar a emissioni zero ispirata in tutto e per tutto alla Isetta, pratica a sufficienza per affrontare le congestioni urbane.

In collaborazione con l’Università di Scienze applicate di Zurigo, e i creativi di Designwerk, nel gennaio 2016 è stato fabbricato in Cina il primo prototipo della Microlino. Presentato al Salone di Ginevra, ad oggi ha accumulato quasi 5.000 ordinazioni, e, a partire dal 2018, verrà assemblata proprio in Italia dalla Tazzari.
La microcar, lunga 2,43 metri, larga appena 1,5, può trasportare fino ad un massimo di 4 persone (due adulti davanti e due bimbi dietro), con un vano di carico che assicura una volumetria utile di 300 litri e può raggiungere una velocità massima di 90 km/orari. La batteria che alimenta il motore elettrico da 20 CV di potenza assicura un’autonomia di 120 km. Per ricaricarla a una colonnina pubblica serve un’ora di tempo, che diventano 4 alla presa di corrente domestica.

I prezzi partono da 12 mila euro.

 

Fonte: lastampa.it

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