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“L’uomo che rubò Banksy” arriva al Cinema Concordia

Narrato da Iggy Pop

SAN MARINO. Domani, martedì 11 dicembre al Cinema Concordia di Borgo Maggiore (alle ore 17.30 e 21), prosegue la “Grande Arte al Cinema” con la proiezione de “L’uomo che rubò Banksy“. Il film-evento, narrato da Iggy Pop, su uno dei più grandi e famosi artisti contemporanei, un artista capace di scombinare le regole dell’arte e di colpire nel segno con opere di intelligente provocazione.

L'Uomo che rubò Banksy

“Donkey’s Documents”

È il 2007. Banksy e la sua squadra si introducono nei territori occupati e firmano a modo loro case e muri di cinta. I palestinesi però non gradiscono. Il murale del soldato israeliano che chiede i documenti all’asino li manda su tutte le furie: passi l’essersi introdotto nei territori e l’aver agito senza nemmeno presentarsi alla comunità, ma essere dipinti come asini davanti al resto del mondo è davvero troppo. A vendicare l’affronto con un occhio al bilancio ci pensano un imprenditore locale, Maikel Canawati, e soprattutto Walid, palestrato taxista del posto. Con un flessibile ad acqua e l’aiuto della comunità, Walid decide di tagliare il muro della discordia. Obiettivo dichiarato: rivenderlo al maggior offerente. Sono passati sette anni da allora e l’asta per quel pezzo di muro non si è ancora conclusa: per oltre centomila dollari una tonnellata di muro di uno degli artisti più celebri è stata trasferita in Scandinavia e ora pensa a volare oltreoceano.

La street art in Palestina

Questa è la storia dello sguardo palestinese su un’arte di strada di matrice occidentale e sui messaggi che la street art veicola sul muro che separa Israele dalla Striscia di Gaza, ma è anche, al tempo stesso, il racconto della nascita di un mercato parallelo, tanto illegale quanto spettacolare, di opere di street art prelevate dalla strada senza il consenso degli artisti.  Partendo da alcuni casi concreti di opere finite sul mercato all’insaputa dei loro autori, “L’uomo che rubò Banksy” affronta tematiche d’attualità legate alla comparsa della speculazione nel mercato della street art, al diritto d’autore, al confronto tra culture diverse in un’ottica postcoloniale e al recupero di opere percepite come delle vere e proprie sfide tecnologiche anche da restauratori specializzati nello stacco di affreschi rinascimentali.

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