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“Le cose che so di lui”

“Le cose che so di lui”

di Anna Chiara Macina

Non ama particolarmente celebrare il Natale ma ogni 25 dicembre ascolta “Driving home for Christmas”

Ha pochi solitari peli sulle gambe ma un neo pelosetto sul polso

Guarda i film con il tablet sulla pancia

Ha sempre un fazzoletto in tasca

Ama il tè bancha ma ha da un po’ scoperto i piaceri della Red Bull

Tra i suoi colori preferiti c’è il rosso, perché dice, in fondo gli italiani sono un popolo di toreri

Al ristorante fa domande difficili alle cameriere su una pietanza che poi non ordina mai

Il vento lo agita il sole lo rallegra

Ha una scrittura femminile precisa e molto bella, la testa piena di pensieri in ordine

Indossa spesso i panciotti e le camicette a righe

Quando vuole cambiare discorso dice “ci sentiamo domani”non specifica di che anno

Quando si siede si toglie gli occhiali, quando ha ascoltato abbastanza li reindossa

Quando si presenta a una persona dice prima cognome poi nome e gli stringe forte la mano

Quando è amareggiato veste l’abito del sarcasmo

Quando è pensieroso si tortura i capelli

Quando è felice mostra tutti i denti

Quando è entusiasta  per un progetto parla sottovoce come custodisse un tesoro sulle labbra

Riesce sempre a imitare le voci delle persone alla perfezione

Ama l’arte ma non le spiegazioni sull’arte conta solo lo stato d’animo che un’opera gli trasmette

Quando è stanco ha gli occhi come le fessure di un salvadanaio quando è in forma spalancati come quelli di una civetta

Scrive sempre il suo diario di bordo quando è in viaggio

E’ sempre disposto a dare una seconda possibilità

Non ama sentirsi braccato, ha una tana organizzata e in ordine (il suo) con ogni cosa al suo posto

La sua casa è lui stesso

Ha uno zaino giallo bellissimo e con tante tasche morbide, glie l’ho regalato io

L’estate per lui ha un significato: “vento in faccia”

Gli oggetti che ama di più sono quelli con una storia alle spalle e i misuratori del tempo

Abile ciarlatore ma ancora di più angelo custode di segreti del cuore, i miei

Instancabile motivatore a volte stanco

Beve alcolici solo dalle 19 in poi

Consumatore felice di gelato al pistacchio e nutella

Nelle foto non sorride mai ma guarda sempre l’obbiettivo sembra lo sfidi

Indossa spesso gli occhiali da sole anche di giorno, anche se è in penombra, come fossero il suo mantello di Superman

Se fosse un supereroe vorrebbe essere Diabolik

Ha un albero di Natale bianco in soffitta: il prossimo anno forse lo allestirà

Beve il caffè solo al mattino

Quando una persona esagera ha come reazione il silenzio

E’ uno smemorino con una memoria di ferro

Prende ponderate decisioni di pancia

Odia l’aglio più dei vampiri

Custodisce i suoi talismani allacciandoli a un filo di lana

Mangia sempre con gioia le “Tic Tac” colorate che gli sono offerte

Ha sette vite come i gatti e ora è alla terza

Resta sempre un po’ male quando qualcuno si rivolge a lui dandogli del lei

E’ il ragazzo più timido ed estroverso che io abbia mai incontrato

Ha modi educati e gentili

E’ attento alla regolarità del suo intestino

Sembra sempre di fretta

Ha lo stesso nome di suo nonno e lo stesso viso di sua mamma

Gli dona molto un golfino rosa

Dice sempre quello che pensa ma non fa sempre quello che dice (per fortuna)

A chi gli dà tanto lui dà l’infinito

E’ il mio numero d’emergenza sul telefono

E’ la persona con cui brontolo di più ma è la sola di cui non voglio mai sentire parlare con biasimo

Se succede

Mi rimetto gli occhiali e scappo via

 Disegno realizzato da Caterina Ferri

 

 

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