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Intervista con l’autore: Marco Guidi si racconta

Intervista con l’autore: Marco Guidi si racconta…

 

Mercoledì 21 settembre presso la Libroteca Treesessanta via della Fratta, 4 San Marino-Città si è svolta la presentazione del libro “L’Adriatica scorre lungo gli anni ’80” dell’autore sammarinese Marco Guidi.

La tranquilla routine di una località romagnola viene sconvolta dal ritrovamento di un cadavere. Un corpo di donna, morta ammazzata. Un gruppo di amici, capitanati dall’eccentrico Max Bellavista, è convinto che alla polizia non interessi far luce sulla vicenda per una serie di motivi, e decide di indagare per rendere giustizia alla vittima. Tra ricordi, vita di mare e tradizioni radicate, ci sarà una corsa verso la ricerca della verità. Ma il prezzo da pagare per ritrovare la serenità sarà molto alto. Il lato oscuro e misterioso della terra delle vacanze verrà fuori passo dopo passo, grazie anche a segreti del passato, riflessioni e brillanti intuizioni, tutto con un unico denominatore comune: la vera amicizia.

Il tuo romanzo d’esordio è un thriller, un genere avvincente ma complicato in cui l’autore deve riuscire a tenere alta l’attenzione del lettore in ogni passaggio. Come nasce la storia? Ti ha ispirato qualche fatto di cronaca oppure hai lasciato libera la tua fantasia di volare?

La storia nasce dall’esigenza di mettere nero su bianco un insieme di elementi tra ispirazioni ed influenze letterarie, il fascino per la nostra terra, le sue tradizioni, trasgressioni, i suoi miti e misteri, e una serie di racconti di paese relativi a personaggi veramente esistiti o esistenti. Il tutto ovviamente coniugato con una buona dose di fantasia e creatività.

La narrazione entra nel vivo con il ritrovamento di un cadavere. Partono una serie di indagini condotte dalle autorità preposte ma anche da un gruppo di amici, in prima fila Max Bellavista. 
Chi è Max e quale tra i tanti personaggi che si muovono all’interno della vicenda è quello che preferisci?
Max è sicuramente il personaggio che preferisco. E’un personaggio inventato che in sè rappresenta alcune persone reali, in parte anche me. E’una persona con un forte senso del dovere, un’amante del mare e delle cose belle della vita, della sua terra, forse un po’ perfezionista ma sicuramente si dona con tutto se stesso sia per gli amici sia per ciò che ritiene bello e giusto. Non solo Max, ma anche Barbara e Renzo mi piacciono molto come personaggi.
Sulla copertina fa bella mostra di sè un’autovettura, la strada è uno dei temi ricorrenti nel tuo romanzo. In quale senso l’hai intesa?
La Romagna è una piccola America. Il mito On the Road vale tanto in California quanto in Romagna. Il romagnolo romantico è sempre un po’ per strada, in viaggio con la testa tra le nuvole, che pensa sempre o a qualche sogno da raggiungere o a qualche donna. La strada è ciò che porta poi i personaggi in qualche modo alla loro realizzazione.
La Romagna e in particolare la zona tra Santarcangelo e Cesenatico fanno da sfondo al thriller. Se la Romagna fosse un colore quale sarebbe? Cosa ami di più di questa Terra?
Sarebbe il blu del nostro meraviglioso mare senza dubbio! Spesso bistrattato da tutti quelli che si limitano a passeggiare per pochi metri dopo la riva. Iniziassero a navigare un po’! Vedrebbero un colore meraviglioso che accompagna sensazione magnifiche. Cosa amo di più di questa terra? Tante cose, come ho già detto, il mare, ma anche la sua storia e le sue tradizioni, lo spirito, il vino,  il buon cibo , i campi tutti uguali e così diversi, la semplicità.
Marco come si diventa scrittori? Qual è il cammino che conduce un autore alla pubblicazione?
Non sono sicuramente la persona giusta a cui chiedere, penso che serva dedizione, insistenza, una certa dose di fortuna e anche faccia tosta. Poi prima o poi se c’è, il talento viene premiato.
Quale momento della giornata dedichi alla scrittura?
In realtà dedico tutto il tempo libero possibile quando sono ispirato, quel momento in cui è quasi difficile, fastidioso fermarsi. Solitamente prediligo il primo pomeriggio.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Sicuramente in ambito italiano ci sono Donato Carrisi, Enrico Franceschini, Massimo Carlotto, poi all’estero James Ellroy, Joel Dicker, Robert Crais, James Patterson e Stephen King. Ovviamente per il genere letterario a cui faccio riferimento. Ho scoperto da poco l’interesse per la letteratura giapponese, Laura Imai Messina e Natsuo Kirino. Senza citare poi i classici greci e latini, passando per la filosofia, Sartre, la scuola di Francoforte, Kierkegaard, Heidegger, Pavese, Galimberti, Calvino e James Joyce.
C’è una persona alla quale hai dedicato il tuo romanzo e una che più delle altre ti ha dato suggerimenti tecnici?
Per i suggerimenti tecnici devo senza dubbio ringraziare l’amico Lorenzo Crescentini, editor di professione, che inizialmente mi ha consigliato, insieme ad Eraldo Baldini, di rivedere alcuni periodi per renderli più efficaci. Il libro è dedicato ovviamente ad amici e familiari, ma prima di andare in stampa ho potuto inserire una dedica speciale ad una persona che fin da bambino mi ha trasmesso l’amore per la lettura e la scrittura. Mia nonna, da poco scomparsa. E’ stata una maestra eccellente.

Chi è Marco Guidi

Marco Guidi è nato nel 1992 nella Repubblica di San Marino, dove vive e lavora.
Ha studiato Giurisprudenza all’Università di Urbino “Carlo Bo”, per poi terminare
gli studi in Scienze politiche e relazioni internazionali all’Università “Guglielmo
Marconi” di Roma. Ha scritto per alcuni giornali locali, ha pubblicato un libro di
local history sul suo Paese e si occupa di fotografia.

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