giovedì , Aprile 25 2024

Cose da dire a una figlia che è diventata grande

Cara figlia mia

La parola che in questo periodo più spesso associo a te è strada, c’è stato un tempo per ciuccio, pannolino, bambole, compiti, ora è a questa che penso quando ti guardo.

Penso a strada perché hai appena intrapreso il tuo percorso universitario e in qualche modo segnerà il tuo futuro, plasmerà la tua professione e costruirà la persona che diventerai. Non avere mai paura di abbandonare o cambiare quello che sembra un percorso tracciato se senti che è un abito che non indossi più bene, se ti stringe, soffoca o non ti dona l’energia che senti di volere. Una volta pensavo che le figlie potessero fare quel pezzo di strada che è mancato alle mamme “non ci sono riuscita, ci riuscirà mia figlia”.

Anche no.

Pensa alla tua di strada e non fare mai nulla solo perché a me fa piacere, perché a me non è riuscito, perché a me sarebbe piaciuto.

Fregatene bellamente dei miei di sogni, coltiva con amore i tuoi, non avere paura delle critiche, piovessero anche da chi ti ha messo al mondo.

Io ti auguro di trovare un sogno e di portarlo avanti con passione a dispetto di tutti anche di me, svegliati sempre con il sorriso e la grinta di chi sa che c’è un progetto in corso, addormentati sfinita e soddisfatta per avere speso la giornata nello sforzo di realizzarlo.

Coltiva sempre  il tempo per te stessa, ognuno di noi ha un modo unico e speciale per entrare in contatto con la parte più vera e profonda di sé, io ricordo che quando avevo la tua età ed ero molto stanca per lo studio mi piaceva molto fermarmi e giocare con i miei gatti, ero già grande eppure ritagliarmi un po’ di tempo per coccolare queste creature magiche, misteriose affascinanti e morbidissime mi aiutava a prendermi cura della mia anima, a entrare in un tempo e uno spazio tutto mio, dove non c’era posto per affanni e brutture.

Ti auguro di sapere sempre trovare il tempo per fermarti e godere di te stessa. E’ il tempo più bello io lo cerco ancora, me lo regalo spesso, in quei pomeriggi in cui tu scrivi sulla chat della family “Dove sei? In casa non c’è nessuno” e io ti rispondo “In girone”.

Sulla luna, a fare due passi al mare, con gli occhi appiccicati alla vetrina di un negozio che amo, il naso ficcato dentro a un libro che non riesco a chiudere con una storia che mi prende tanto, non importa l’attività , stai spesso “in girone con te stessa”.

Oggi per rilassarmi sferruzzo a maglia, quando la sera qualche volta mi metto sul divano e comincio, mi prendi un po’ in giro mi dici “Ma sei diventata vecchia?”. Io lo considero un momento di vera estasi, al caldo, comoda, continuo il lavoro terminato la sera prima, a volte devo srotolare un gomitolone e sciogliere qualche nodo per proseguire lo trovo così rilassante, una forma di meditazione.

Troverai anche tu dei nodi lungo la tua strada ne troverai tanti vedrai, soprattutto quando si creerà una frizione tra ciò che senti e ciò che dici, ciò che vorresti fosse e ciò che nella realtà concretizzi, e vedrai che questo ti capiterà con le persone che amerai di più, sciogli il nodo, continua a parlare sino a che non ci sarà armonia perfetta tra  interno ed esterno, i nodi si sciolgono uno alla volta e lasciano spazio alla creazione di qualcosa di bello, come quando ti regalo una sciarpa rosa fatta di lana, ore di lavoro e pensieri per te.

Ti auguro di sapere sempre quando è ora di andartene, quando un rapporto si chiude, quando non c’è niente da aggiungere, non rimanere in situazioni  tossiche, logoranti e dolorose, fuggi via, con o senza spiegazioni a seconda del tuo sentire, non ti voltare indietro. Tutto ha un inizio tutto ha una fine, non restare accanto a persone che non hanno più niente da darti. Quando un piacere diventa un peso è ora di andarsene.

Coltiva sempre la tua parte spirituale, fallo a modo tuo e con il tuo passo: una passeggiata guardando l’orizzonte, un bivacco sotto le stelle, due passi in mezzo alla campagna, io ho sempre trovato la mia connessione al divino stando in mezzo alla natura e lo stesso spero possa essere per te.

Non trascurare di farti un bel regalo ogni tanto, quando ci vuole ci vuole! Un abitino, un oggetto del tutto inutile che ti fa simpatia, un pettinino per i capelli, una cartolina buffa, non c’è posto dove vada in cui non pensi cosa ti piacerebbe e non provi il desiderio di acquistarlo per te …spesso mi dici “non abbiamo gli stessi gusti”, o molto diplomaticamente “abbiamo taglie diverse”, abbiamo però lo stesso amore, declinato ed espresso in modi e forme diverse, com’è giusto che sia.

Vai al ristorante ogni tanto e mangia qualcosa di buono “piume contro piume” con la tua migliore amica.

Ti auguro un amore intenso, grande forte e travolgente che ti faccia dimenticare di bere, mangiare e ti renda difficile anche dormire e poi passato lo slancio iniziale nutriente profondo balsamico, ti auguro di essere amata come mi ama il tuo babbo e di sentirti sempre come mi sento io con lui: guardata e protetta, oggi come ieri.

Ti auguro progetti follie ambiziosi,  mille monetine lanciate al cielo come una scommessa alla quale sarà solo il tempo a decretare esito, una casa al profumo di lavanda con un gatto che ti aspetti sul davanzale e un cane che scodinzoli così forte al tuo ritorno da fare cadere tutti i soprammobili dell’ingresso.

Ti auguro di sentire forte il sapore della vittoria e quello della sconfitta, il primo ti gratificherà il secondo ti indicherà quello che c’è da raddrizzare e una volta ti sarai rimessa in piedi saprai la direzione da seguire, non esiste strada senza caduta, non esiste meta senza ostacoli.

Ricordo perfettamente come ho imparato ad andare in bicicletta senza rotelle: provandoci con ostinazione , cadendo mille volte sul ghiaino della strada, sbucciandomi le ginocchia e poi gustandomi quella sensazione di libertà derivata dall’esserci riuscita: con fatica, con lacrime con sudore, è così che ho conquistato tutte le mie vette.

Tu vedi la donna di oggi ma sono stata tante ragazze prima e ognuna mi ha avvicinata a diventare la persona che sono, la tua mamma.

Se è vero che ogni bambino sceglie con cura la famiglia in cui nascere perché tu hai scelto me anima mia? Non lo so, una visione ispirata  suggerirebbe io abbia le caratteristiche necessarie per aiutarti ad evolvere…bene…allora tu non prendere spunto dai miei difetti, anzi prendili proprio come un trampolino dal quale lanciarti per volare più in alto.

Ieri sera mi hai detto “Hai per caso da prestarmi una sciarpa che non sia rosa, pomposa ed eccessivamente femminile?”. Ho riso “No, proprio non ce l’ho amore mio, e va bene così”.

Buona vita piccola barca!

Chiara Macina

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