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Cercasi calendario Pirelli disperatamente

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“Dear ‪#‎Santa, i’m not a ‪#‎VIP but i hope you can send me a copy of ‪#‎TheCal ‪#‎PirelliCalendar 2016 tnks @annieleibovitz @yokoono @Pirelli”. E’ fra gli oggetti più desiderati al mondo, purtroppo The Cal, il prestigioso Calendario Pirelli, non si compra, viene solo donato a pochi eletti. Così Christian Zanzani, raffinato fotografo riminese, ha lanciato dai social il suo messaggio in bottiglia e come in ogni favola di Natale che si rispetti attendiamo l’happy end. Anzi se possibile ne amplifichiamo il messaggio. La sua amabile ossessione nasce dalla svolta che la Pirelli – attraverso la ritrattista a Stelle e Strisce Annie Leibovitz – ha impresso a The Cal 2016, fotografando le donne esattamente come sono, senza artifici. Per chi si fosse perso il cambio di passo: protagoniste sono tredici donne che hanno raggiunto traguardi importanti nella vita professionale, sociale, culturale, sportiva e artistica: l’attrice Yao Chen, prima ambasciatrice cinese dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR); la top model russa Natalia Vodianova, fondatrice dell’organizzazione filantropica Naked Heart Russia; la produttrice Kathleen Kennedy, presidente di Lucasfilm e tra le figure più rilevanti di Hollywood; la collezionista d’arte e mecenate Agnes Gund (ritratta con la nipote Sadie Rain Hope-Gund), presidente emerita del MoMA; la tennista Serena Williams, numero uno del mondo; l’opinionista, critica e scrittrice Fran Lebowitz; la presidente di Ariel Investments Mellody Hobson, impegnata in progetti filantropici a Chicago; la regista Ava DuVernay, nota per aver diretto, tra gli altri, il film candidato all’Oscar 2015 Selma – La Strada per la Libertà; la blogger Tavi Gevinson (foto in alto), fondatrice del blog Style Rookie e del magazine online Rookie; l’artista iraniana di arte visiva Shirin Neshat; l’artista, musicista e performer Yoko Ono; la cantante Patti Smith, tra le più grandi protagoniste della musica rock; l’attrice e comica Amy Schumer. “Fra 50 anni – osserva Christian Zanzani – lo ricorderemo come l’edizione che ha segnato un cambio epocale, che ha voltato pagina. Niente più corpi svestiti. Solo donne con quel quid in più che potresti benissimo trovare sulla copertina del Time. La considero una svolta stupenda. Lo so che è un sogno impossibile, però sarebbe bello se uno dei fortunati che lo riceverà in dono, invece di dimenticarlo in un cassetto, potesse donarmene una copia. E poi è Natale, un regalo non si nega ad alcuno”.

Bacio a time square

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Da sempre vicino ai temi sociali, come non ricordare le sue immagini per la mostra Ti Amo da Vivere, realizzata nel 2013, per sensibilizzare sul tema del femminicidio, Christian Zanzani è un consulente informatico con uno spiccato senso per la fotografia, sebbene lui si definisca un non fotografo, “io scatto a braccio, ci sono professionisti molto più seri di me”. Personaggio complesso, dal grande spirito creativo, lo si scopre piano piano, ogni volta che si ha la fortuna di passare un po’ di tempo a chiacchierare insieme a lui. Scatta soprattutto in bianco e nero. Sensuale il suo modo di ritrarre, al punto da avere reso sexy persino pupazzetti e bambole di plastica. In tempi non sospetti, molto prima che a Rimini dilagasse la passione per i Lego, ha realizzato con i mattoncini una serie di tributi a illustri fotografi. Fonte di ispirazione la rete, “passo molto ore alla scoperta dell’underground degli scatti, così è stato per i Lego”. Gli è bastato intercettare una costruzione che ritraeva l’immagine degli operai in pausa pranzo sulla trave di acciaio sospesa, durante i lavori di costruzione del Rockefeller Center a New York, e gli si è accesa la lampadina. Fedele al suo essere pulito, rigoroso, minimalista, senza sbavature, ha iniziato a lavorarci nei ritagli di tempo. “L’idea di partenza – spiega – era quella di riprodurre fotografie che sono entrate nel nostro immaginario collettivo usando i pupazzetti dei Lego”. Lo scatto più immediato è il celebre Bacio di Time Square. Per arrivare al risultato finale c’è voluto un lavoro certosino. Un solo particolare a esempio per tutti, per trovare il cappellino da marinaietto di Glenn Edward McDuffie e l’acconciatura dell’infermiera Edith Shain, i due protagonisti dell’immagina scattata nel 1945 da Alfred Eisenstaedt, si rivolge fino a un sito tedesco specializzato nella vendita di pezzi sfusi dell’azienda danese. Altri omaggi sono stati realizzati prendendo in prestito fotografie con John Lennon e Yoko Ono, Kennedy e Marilyn, il bambino che durante la guerra in Vietnam regalò fiori ai soldati.

Guy le Baube St Jean Cape Ferrat 1987

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Gli stessi scatti che vedono protagonista la Barbie, un lavoro realizzato in questi mesi, sono citazioni di opere realizzate da fotografi di moda. Le sue gallerie fotografiche in bianco e nero annoverano ritratti della sua famiglia, amici, persone, ritratti di corpi femminili, non modelle, piuttosto di giovani donne dal fisico scolpito dallo sport. Altri scatti che raccontano il cibo e in questo caso i colori sono assolutamente brillanti, mentre a fare da filo conduttore è sempre il suo essere essenziale. Ci sono particolari non casuali come gli anelli che gli cingono le mani, “stringono un po’ e fanno male, ma servono a ricordarmi gli sbagli”, spiega ridendo. Dove trovare le sue immagini? Le sue gallerie fotografiche sono assolutamente accessibili a tutti tramite le piattaforme Tumblr, Instagram, Facebook, oppure sul suo sito www.christianzanzani.com.

Antonella Zaghini

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