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Terza Torre: alla scoperta del Palatium Montalis

Compiuta la visita alla Seconda Torre il nostro tour prosegue in direzione della terza, detta Montale, raggiungibile percorrendo un sentiero sul crinale del Monte, ingentilito da viole e ciclamini.

La Terza Torre di San Marino

La Torre ha pianta pentagonale, una forma slanciata ed artistica, negli Statuti è denominata “Palatium Montalis”. Ciò che accomuna le tre torri di San Marino è l’essere espressione di difesa di gente povera di beni materiali ma tenacemente motivata a difendere il suo bene più grande: la libertà.

Non è nota la data della sua costruzione, ma evinciamo da una relazione del Cardinale Anglico che nel 1372 esisteva già, infatti lo scritto fa riferimento a “tre fortissime rocche”.

Ebbe funzione molto importante ai tempi della guerra tra Malatesta e Montefeltro (con i quali erano alleati i sammarinesi), perché permetteva di vigilare il versante riminese, in particolare il Castello di Fiorentino a lungo sotto il dominio dei Signori di Rimini.

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L’amicizia e la protezione dei Signori d’Urbino (Montefeltro) fu essenziale per la sopravvivenza del comune sammarinese, insidiato dai vescovi ferterani e dalla minaccia dei Malatesta. Il rispetto dell’alleanza con i Montefeltro farà conseguire al comune sammarinese un notevole ingrandimento territoriale, conseguente alla conquista dei castelli malatestiani di Serravalle, Montegiardino, Fiorentino, Faetano.

La buona disposizione dei duchi d’Urbino non venne meno neppure con l’estinzione della casata dei Montefeltro, quando nel 1507 subentrarono a loro i Della Rovere, i nuovi Signori continuarono ad elargire ai sammarinesi l’amicizia e protezione accordata dai loro predecessori.

In seguito la Terza Torre venne abbandonata, cadde in rovina e fu restaurata nel solo nel 1935.

E’ collegata alle altre da una rozza muraglia lungo il crinale del Monte, costruita intorno al 1320, oggi ne rimane qualche traccia. All’interno vi era una prigione con apertura dall’alto, profonda otto metri  denominata “Fondo della Torre”.

La campana in cima alla torre aveva la funzione di segnalare pericoli e il passaggio dei viandanti, tenuti al pagamento di un pedaggio.

Chiara Macina

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