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Neonati e adolescenti: cambia solo l’odore

Non è affatto difficile innamorarsi perdutamente di un neonato, del suo profumo di latte e talco, della sua totale dipendenza da noi mamme, delle sue manine che dal primo attimo di vita cercano di stringere le nostre dita, quasi a cercare un appiglio sicuro.

Neonati e adolescenti

Più complicato risulta essere il rapporto con un figlio adolescente, l’imbronciata e mai contenta ragazzina di quattordici anni che sembra quasi si diverta a sottolineare le nostre mancanze e si aggira per casa sbraitando, pretendendo e impartendo ordini un pò a tutti, il brufoloso tredicenne facilmente identificabile dalla scia lasciata dalle sue scarpe da ginnastica, dalle quali non gli capita mai di separarsi.

Mamme che hanno pregustato con impazienza la conquista dell’indipendenza da parte dei loro pargoli, e che ora sarebbero felicissime di tornare a cambiare pannolini, piuttosto che predicare tutto il santo giorno dietro ad adolescenti riottosi e poco inclini al dialogo.

Adolescenti

L’adolescenza: età difficile per antonomasia, quella in cui non si è nè carne nè pesce, ci si vuole atteggiare da grandi ma ancora non lo si è, si vorrebbe rimanere bambini ma rapidi ed evidenti mutamenti fisici non permettono di cullarsi in questa illusione. Una psicologa inglese Penny Palmano, autrice del libro “Yes, Please Whatever!”, delinea una coincidenza, un parallelismo perfetto tra il periodo in cui si è adolescenti e quello dei primi mesi di vita.

Comun denominatore è la conquista dell’indipendenza, poco importa si tratti di muovere i primi passi o ottenere finalmente l’agognato motorino. Una sola differenza di fondo: i neonati dopo essere stati cambiati, nutriti e cullati non hanno gran bisogno dei genitori, molte più attenzioni necessitano gli adolescenti, le mamme tendono a prendere l’aspettativa quando hanno un cucciolino ancora piccolo, per stargli vicino e fargli sentire la propria presenza, ma un figlio adolescente non richiede meno cure.

Comportamenti salvagente

L’autrice fornisce una serie di comportamenti virtuosi adottabili dagli smarriti genitori, che faticano e non poco a relazionarsi con un teen ager: non vestire in modo non adeguato all’età, lasciare stare un improbabile gergo giovanile, non baciare i figli davanti ai loro amici, non mettere in atto comportamenti che il figlio può ritenere imbarazzanti, come bere alcol, dire parolacce, baciare il partner in sua presenza, fare sforzi per essere cool e altro. Del resto i genitori di ogni epoca hanno faticato a rapportarsi ai ragazzi, si è sempre favoleggiato su quanto ai loro tempi le cose fossero diverse e le regole più rigide, dimenticando che sono loro a fissare le regole e troppo inclini a scricare sulla società la responsabilità degli eccessi adolescenziali.

Chi è il genitore perfetto?

Quello che ascolta, stabilisce limiti, fissa chiaramente “paletti” e mai dimentica di incoraggiare.

Chiara Macina

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