giovedì , Marzo 28 2024

Cara figlia mia…sono una figlia anche io

Gli adolescenti sono da sempre misteriosi e silenziosi, almeno in famiglia,amano trascorrere molto tempo in camera, ascoltando la “loro” musica, guardando le “loro” serie tv, in particolare le ragazze diventano polemiche in particolar modo è il rapporto con la mamma a farsi conflittuale.

Dietro a una grande donna c’è sempre una grande mamma”, questo brillante aforisma che trae spunto da quello che ha per protagonista l’uomo e il suo valore, campeggia su una borsa di tendenza, che fa parte di una linea che ha la particolarità di riprodurre celebri frasi sul mondo femminile e dintorni. Il rapporto che lega una mamma e una figlia è complesso e importante.Un’ala calda e sicura sotto la quale proteggersi nell’infanzia, un modello da mettere in discussione per affermare la propria identità nell’età dell’adolescenza, una preziosa alleata da adulti e per il resto della vita.

Mia figlia non sfugge a questa regola: ama entrare in polemica con me un pò su tutto: vestiti, musica, massimi valori…eppure c’è stato un tempo in cui non mi potevo allontanare da una stanza senza che scoppiasse in un pianto disperato, oggi critica la mia fretta, dice che le faccio venire l’ansia, dimentica che io, del tutto incapace al disegno, ho trascorso ore a disegnare gattini sul foglio per distrarla e farla mangiare, ore a riguardare lo spot televisivo della Coca Cola, registrato su vhs e riproposto mille volte solo perchè la faceva ridere, finge di non sapere che mi somiglia sempre di più.

Mamma: come cambia il rapporto negli anni

Del resto c’è un fondo di grande verità nell’adagio “crescendo somiglierai sempre di più a tua madre e cercherai un uomo simile a tuo padre”.

Non c’è bambina che non voglia emulare la sua mamma, che non metta le sue scarpe e i suoi vestiti, che non giochi a essere lei, non c’è mamma che non abbia l’impressione accudendo la sua bimba ancora piccola di ricominciare a giocare con le bambole, via libera allora a fiocchetti e vestitini, si torna un pò indietro nel tempo, si raccontano favole e storie di principesse.Poi dai 12-13 anni, a volte anche prima, le cose cambiano radicalmente, la figura materna deve in qualche modo essere rielaborata, emergono differenze caratteriali e generazionali, la figlia si prepara a spiccare il suo volo, a diventare grande, è uno step fondamentale.

In questa fase, per crescere è assolutamente necessario staccarsi da mamma, a volte il troppo amore diventa una corda, una gabbia…dorata, ma pur sempre una gabbia. In età adulta acquisite certezze fondamentali, si può tornare sotto l’ala accogliente e protettiva della mamma, con la consapevolezza di avere acquisito la forza necessaria per volare via, da soli.

“Mamma com’è difficile. Quando è meglio scriversi”

Un libro di qualche anno fa scritto dalla giornalista Lina Sotis, dal titolo “Mamma com’è difficile. Quando è meglio scriversi ”affronta il tema della maternità, al centro il rapporto tra mamma e figlia adolesecente che comunicano attraverso lettere. Due donne con qualche difficoltà di comunicazione, che si adorano in apparente lotta tra loro.

Altro libro che analizza questo complesso rapporto è “Madri e figlie. Ieri e oggi”, scritto a tre mani da Maraini Dacia, Salvo Anna, Vegetti Finzi Silvia. Quando si è buone madri? E quando buone figlie? E se non si è per niente madri, si può essere buone donne? Questi gli interrogativi ai quali il libro tenta di dare una risposta.

Chiara Macina

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