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Quei puntini di bellezza o di pericolo: i nei

C’era chi, per imitare Marilyn Monroe riproduceva pure i nei che la famosa attrice aveva, in particolare quello tra il naso e il labbro sinistro. Un puntino nero su un volto candido che era preso appunto come parametro di bellezza.

Il neo, chiamato scientificamente “nevo” non è altro che una formazione cutanea, un tumore benigno, che si sviluppa quasi in tutte le persone nel corso della vita.

A volte però può degenerare o a volte può venire scambiato per un neo una lesione ben peggiore quale il melanoma, cioè il cancro della pelle.

Recentemente è stato anche pubblicato uno studio condotto da un ricercatore italiano del King’s College di Londra Simone Ribero, dove viene sostenuto che avere più di 11 nei su un braccio rappresenti un segnale d’allarme per il rischio di insorgenza proprio del melanoma. Questo perché i nei sul braccio sarebbero un ottimo indicatore del totale di nei che si possono trovare sul resto del corpo.

La ricerca è stata pubblicata sul British Journal of Dermatology’, e ha preso in esame per 8 anni ben 3.594 gemelli, residenti in Gran Bretagna, raccogliendo ogni tipo di informazioni sul tipo di pelle, nei e lentiggini, presenti sul corpo e hanno notato che il braccio destro è la zona che permette di stabilire con maggiore probabilità il numero totale di nei in una persona.
Va subito precisato però che nella grandissima maggioranza dei casi, le macchie sulla pelle rappresentate dai nei, sono innocue.

Quello che va invece osservato è la loro evoluzione, e cioè cambiano forma e colore: in quel caso è necessaria una visita specialistica. Ognuno dovrebbe, almeno una volta all’anno, controllare non sono i nei, ma la pelle.

Esistono ovviamente delle persone più a rischio di altre. Si tratta per esempio di tutte quelle persone che hanno la pelle chiara o che si “scottano” facilmente, a questo proposito, sappiamo che le “scottature” più pericolose sono quelle sviluppatesi nell’età infantile. Chi trascorre molto tempo al sole o fa uso di lampade abbronzanti. Chi ha molti nei. Chi ha una familiarità per tumori della pelle.

Per questo è bene tenere sotto controllo la nostra pelle e i nostri nei,  e di solito bisognerebbe partire da dopo la pubertà.

Il controllo avviene di solito con la mappatura, una pratica che prevede una sorta di scannerizzazione della pelle del paziente. La mappatura, consente di confrontare a distanza di tempo – attraverso delle foto archiviate – l’eventuale evoluzione di una lesione sospetta o la comparsa di una nuova lesione. Perché quello che dovrebbe preoccupare maggiormente non sono le dimensioni o la forma di un “neo” ma le sue modificazioni, la cosiddetta evolutività della lesione. Ma non il cambio che si ha normalmente con la crescita dell’individuo. I nei infatti, crescono insieme alla crescita di tutto l’organismo e lo fanno in modo simmetrico. Buona prassi è farsi controllare almeno una volta all’anno.

La mappatura dei nei è particolarmente indicata per gli individui che hanno un gran numero di nei (da 50 a 100);  se si hanno dei nei atipici o displasici (di grande diametro o colore e forma non usuale), nei nella schiena, che possono essere difficili da tenere sotto controllo visivo; se si hanno storie di melanoma personali o familiari, se nei e pelle chiara che è stata gravemente scottata, se hanno subito recenti cambiamenti o hanno forme irregolari.

In tutti questi casi è sempre utile rivolgersi al proprio medico e valutare assieme a lui se sia necessario o meno procedere con una mappatura dei nei.

Inoltre bisogna infine ricordare un paio di altre cose riguardo i nei: può capitare che un neo subisca una escoriazione o venga addirittura strappato. In quel caso non bisogna allarmarsi, in quanto i nei sottoposti “ad un trauma” non diventano tumori e la zona traumatizzata va trattata come una qualunque altra zona cutanea. Infine bisogna sapere che i nei vanno protetti con creme protettive dai raggi UV come il resto della pelle e non necessitano di protezioni più elevate.

Franco Cavalli

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