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Io, Limone e la Polaroid

Per una fotografa dal tocco pop, decisamente pop, avere un cane curioso che si adagia nelle pose più improbabili è fonte di continua ispirazione. Così Limone, un carlino di 7 anni, a cui piace il “mimetismo estremo”, ruba spesso la scena ai soggetti molto più blasonati e famosi che riempiono i CollAze della fotografa Cinzia Aze.

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Questa settimana vi raccontiamo la storia di Cinzia Aze e Limone. Lei pendolare per amore della fotografia fra la Romagna e le Marche, lui perfetto nella parte di musa. Limone arriva nella sua vita nell’estate del 2008. “Ai miei genitori – racconta la fotografa – non dissi nulla, ma sapevo che avrei avuto bisogno del loro aiuto quando ero fuori casa”. Così un giorno, con la sferzante ironia che la contraddistingue, gli domanda se avevano bisogno di un limone. Come succede in tutte le storie di 4 zampe che si rispettino, la prima risposta è negativa. Ma non fanno i conti con quella palla di pelo, cagionevole di salute, ma con tanta voglia di vivere. “Limone – prosegue – ha conquistato mio padre in sei secondi, un paio di settimane invece per avere la meglio su mia madre che adesso farebbe di tutto per lui. Un esempio su tutti, in estate per non fargli patire il caldo gli prepara pure i cubetti di cocomero fresco, puliti dai semi, e lo fa solo per lui”. Da buon carlino dorme tutto il giorno, ma quando si sveglia è curiosissimo. “La sua passione è il mimetismo estremo, gli piace nascondersi dietro alla tende e da come si comporta – ammette ridendo – penso sul serio che si creda invisibile”. In questa vita fatta di colori e icone pop, Limone si è ritagliato una sua galleria di scatti che campeggiano sul profilo Facebook. Si è fatto pazientemente fotografare come un capo indiano, in versione Frida Kahlo, con gli occhiali a cuore in stile Elton Jhon, in altre immagini si guarda intorno ammaliato dalle bolle di sapone, oppure se ne sta impettito sulle zampe posteriori fingendo di guidare l’auto. Il massimo lo riserva quando è insieme alla nipotina che adora. Imperdibile lo scatto in cui lei coroncina in testa e tablet in mano, lui sdraiato accanto, guardano i cartoni animati di Doraemon.

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Gli scatti del carlino Limone sono un piacevole intermezzo nel lavoro artistico di Cinzia Aze che attualmente sta lavorando sui collage realizzati con le Polaroid. Un approdo a cui è giunta dopo avere sperimentato diverse tecniche. I primi passi sono da manuale. Da piccola inizia a scattare con le fotocamere compatte a rullino. A 18 anni arriva la prima reflex. A 30 anni la passione per la fotografia si evolve ulteriormente. Complice la sua formazione artistica – le arti le sperimenta un po’ tutte – la fotografia diventa il mezzo più congeniale per esprimersi. Nel 2009, dopo qualche anno di fotografia digitale conosce la fotografia stenopeica (un procedimento fotografico che sfrutta il principio della camera oscura per la riproduzione di immagini) e si accorge che l’analogico è il mezzo a lei più affine. Ritorna ai rullini, alle Polaroid e dà vita ai CollAze, ossia i collage su Polaroid.

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“Mi piace mostrare il lato bello della vita – racconta – e inventare scenografie, come se una foto fosse un piccolo film”. I suoi CollAze sono molto pop. Le Polaroid diventano il supporto per realizzare nuove immagini, sono le foto che non ha mai fatto. Le sue opere nascono “sacrificando” pagine di riviste degli anni Sessanta e Settanta, libri, biglietti di spettacoli, francobolli. Elementi diversi, uniti da una patina retrò, che insieme ricreano sul supporto analogico una nuova (finta) fotografia. Guardando i suoi lavori, la prima impressione che se ne riceve è il colore, la bellezza delle forme, ma non è che una lettura superficiale. Ogni immagine comunica un messaggio più complesso, dove l’arte la fa da padrona. La prima traccia per entrare nel suo colorato mondo è leggere i titoli delle opere. Nella ironia sofistica di Cinzia Aze Frida Kahlo dialoga con Klimt (I’m not Judith, I’m not Frida); John Lennon con Fornasetti (John_Fornasetto); la Raffa nazionale diventa Wonder Woman (WonderRaffa), Cicciolina un “Pop/Porno”; Andy Wharol chiede informazioni alla Sip piuttosto che alla Star, e via di questo passo. Arte, umorismo e tecnica si intrecciano per dare vita a nuove immagini. Per conoscere i suoi lavori si può fare un giro sulla pagina Facebook CollAze, oppure attendere il 18, 19 e 20 dicembre quando esporrà a Rimini. Per chi vuole spingersi un po’ più lontano, sempre in dicembre, una sua mostra di CollAze sarà allestita a Reggio Emilia.

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Antonella Zaghini

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