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Il Cammino di Assisi: avanzare verso se stessi

San Francesco e Sant’Antonio, il Serafico fondatore ed il Dotto Apostolo (meo episcopus)  dell’ordine francescano, sono due “figure” incommensurabili, che hanno acceso un perpetuo motore di spiritualità umile e semplice, una fonte inestinguibile per tutti coloro che soffrono d’arsura esistenziale.

Proprio su questi presupposti nasce l’esigenza di offrire un Cammino che esaudisca la nuova esigenza spirituale, che diversamente dal passato è una ricerca di “movimento” dove il pellegrino vuole esplorare in primis originali contaminazioni pur di aprirsi alla compassione di quell’Amor “che move il sole e l’altre stelle”. Apparentemente lo scopo del pellegrino è di camminare verso ad Assisi, ma in verità il pellegrino “avanza  dentro se stesso” per congiungersi al divino celato in Lui.

 

Il Cammino di Assisi non è un pellegrinaggio architettato come si potrebbe pensare,  ma è la concatenazione di tanti brevi pellegrinaggi tradizionali che già preesistano nell’ambito locale (Vedi: Assisi, La Verna, la Casella,Cerbaiolo, Montecasale, Montepaolo) legati a peculiari devozioni e che rivissuti in questa dimensione daranno un nuovo slancio alla ricerca interiore rinverdendo l’essenzialità della dottrina di Francesco; anche perché non siano soltanto le pietre a testificare al forestiero il Suo Esempio, ma si rinnovi lungo il cammino e nella stessa comunità assiate l’originale fraternità francescana.

la via franchigena

La città di Assisi sarà elevata a: “Punto di Convergenza Universale” per gli uomini di buona volontà, trascendendo così qualunque distinzione di Cultura e Credenza in coerenza ai Principi Fondanti di ogni Vera Religione.

LA MIA ESPERIENZA ….SUL CAMMINO….

Il Cammino di Assisi: la testimonianza di un pellegrino

Il Cammino di Assisi si snoda su un contesto di natura incontaminata dove il tempo si è fermato, recuperando per di più antiche vie di comunicazione; si cammina in certi tratti in uno scenario identico a quello di mille e oltre anni fa.

La prima parte, fino alla Verna si snoda praticamente in mezzo al Parco del Casentino, sei tappe che inducono a riannodare i fili dell’Amore creativo oramai sfilacciati dall’egoismo della vita moderna. Diventa più facile in questa armonica atmosfera, dove ogni cosa si trova al Suo posto, ricomporre il ns. puzzle interiore. L’attorno tutto induce a conformarsi al Tutto e se trovi…….. il coraggio di lasciarti penetrare da questa magia creativa……. allora può succedere il portento: Riallacciarti alle Tue radici per Riguadagnare l’inizio.

Francesco ed Antonio nostri confratelli maggiori si sono nutriti essenzialmente di questo Amore Creativo che vitalizza ogni frammento di Vita creata.

Spiccando il volo dal rifugio della Venerabile Benedetta Bianchi Porro (ancora un esempio di come sia importante l’accettazione della propria vita, per poterla sicuramente penetrarLa) si scala subito la prima Vetta del Cammino, Montepaolo l’eremo ove dimorò ancora sconosciuto Sant’Antonio appena giunse in Italia dal Portogallo. A quel tempo veniva citato come Antonio da Forlì e Francesco lo elevò senza indugio a: ”Mio Vescovo”, non solo per il Suo Elegante Enuncio.

Certamente non è un caso che i luoghi spirituali che si incontrano sul Cammino siano tutti posti in “alto”! ogni giorno una scalata come nella vita quotidiana … Mai arrenderci,  più si cade più la nostra reazione deve essere decisa, perché ogni  salire o scendere  deve aiutarci a scardinare le Resistenze Interiori che ci impediscono spesso e volentieri di vivere l’Essenza di Noi Stessi.

Ogni giorno una cima da scalare, ed al sesto dì dopo tanti giorni trascorsi interamente immersi nell’habitat del Parco del Casentino si arriva alla ascensione più considerevole del Cammino:  Salire al Sacro Monte della Verna!!!

Il fatto più sconvolgente ed il più agognato di Francesco della Sua esistenza terrigena.  Egli dopo avere Vissuto il Vangelo alla lettera, Voleva  per un Attimo condividere con Cristo una punta di Suo Dolore: Lo Volle a tal punto …….. che fu esaudito !!!!!! ……… Ecco le Stimmate.

Si completa questa prima parte del Cammino con la scalata del Monte Foresto il giorno dopo, dove Francesco nel 1224 dopo essere stato stimmatizzato, ormai conscio che non sarebbe più ritornato alla Sua Amata Verna, sollevando lo sguardo salutò da lontano, il Sacro Monte pronunciando parole commoventi: «Addio monte di Dio, Addio Monte Alvernia». Da quella altezza si gode uno straordinario panorama che vi rimarrà negli occhi per diverso tempo e da ora il cammino si snoda in percorsi più dolci meno mirabili dal punto di vista naturale, ma in compenso si entra in un ambito pieno di storia e Cultura, cominciando da Caprese Michelangelo, Sansepolcro, Città di Castello, Pietralunga, Gubbio, Valfabbrica e per finire ad Assisi. Basterebbe la sola storia a testificare la valenza di questi luoghi, ma con il valore aggiunto francescano, attira chiunque a visitarli, anche perché sublimi artisti come Giotto, Michelangelo e Piero della Francesca hanno testimoniato e valorizzato gli avvenimenti di quel tempo.

Un vero pellegrinaggio che riempie l’immanente ed il trascendente in modo sorprendente e sicuramente cambierà in meglio il vostro divenire.

il cammino di assisi

Info: camminodiassisi.it

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