martedì , Dicembre 3 2024

Buon compleanno mia stella luminosa

Quando vuoi dire “poco” usi un’espressione tutta tua “Un leggerino”.

Un leggerino di verdura mamma”

“Studio un leggerino e poi gioco a Fortnite”

“Solo un leggerino di tv e poi vado a letto”

Sei dolce, complicato, generoso, testardo e sensibile, un grande sognatore, oggi compi quattordici anni, un arco di vita per me, l’intera tua esistenza per te.

Sei nato in una gelida notte di neve, ti ho aspettato per tante ore quando ti ho visto sporco urlante e con gli occhi da cinese sono riuscita solo a dire “E’ il mio amore!”.

Una frase ripetuta come un mantra tante volte in questi quattordici anni insieme.

Quando eri piccolo con te sulla mia pancia ho imparato a fare qualsiasi cosa: mangiare, dormire, aiutare tua sorella a prepararsi per la scuola, scrivere, leggere, siamo stati un corpo solo per nove mesi e abbiamo continuato ad esserlo anche dopo, per diverso tempo.

Mi hai insegnato una dote che pensavo di non possedere o dimenticato di avere: la pazienza, ho aspettato che tu fossi pronto: ad abbandonarti al sonno, a lasciare il ciuccio, a muovere i primi passi, a salutarmi nei primi tempi al nido e alla scuola materna, ad andare a giocare con gli altri bambini, a entrare in acqua al mare a salutare il pannolino ad allacciarti le scarpe.

Ami giocare a calcio e non ti sono mai piaciuti i Lego, adori tua sorella e ti piace indossare le sue giacche, vestite praticamente la stessa taglia nonostante vi dividano otto anni, minuta minuta lei, alto e con le spalle larghe tu,il mio omone, i miei preziosissimi tesori, le persone che da quando sono venute al mondo mi fanno ancora pensare di vivere un bellissimo sogno.

“Abbi sempre cura del mio bambino” dico a lei

“Abbi sempre cura della mia bambina” dico a te

Sostieni  tua sorella, proteggila e ricorda che nessuno meglio di un fratello dovrebbe coprire le spalle all’altro, continuate sempre a prendervi cura l’uno dell’altra, il vostro è un sacro cerchio magico che io ho disegnato per voi, abbiatene rispetto e difendetelo sempre.

Quando eri piccolo mi hai spesso prestato i tuoi occhi per guardare il mondo, un rumore sconosciuto è diventato  il bubù, un indicazione pedonale che significa “transito per pedoni”  un bimbo steso a terra, un tappo in testa un cappello, una ciliegia alle orecchie un orecchino, il bollino della banana appiccicato alla fronte un segno distintivo.

Con te ho riscoperto un mondo bellissimo e pieno di magia, incanto e candore.

Con te ho imparato che non esiste un modo perfetto di fare le cose: ciascuno ha il suo, hai impiegato mesi a decidere che all’asilo potevi levare i guanti, altrettanti a convincerti che era il caso di andare al centro estivo senza il costume di Spiderman, la tua coperta di Linus sono stati travestimenti, le maschere, a volte il casco della moto del babbo, sapevo che li avresti lasciati quando fossi stato pronto e così è stato. Ho un’immensa fiducia in te e non verrà mai meno.

Ho sofferto con te quando da piccolo per timidezza non riuscivi a rispondere al saluto degli estranei, esultato quando lo hai fatto la prima volta, condiviso e assaporato ogni tuo traguardo come e più se fosse stato mio, sono la tua fan numero uno e lo sarò per tutta la mia vita.

In te rivedo il mio modo di guardare il mondo, hai la forma della testa identica al nonno, ne accarezzo il profilo, ci penso e non lo racconto mai a nessuno, quasi fosse un segreto tra me e il cielo.

Mi hai fatto sentire importante, importantissima, amata e guardata, riesci sempre a farmi dimenticare qualsiasi preoccupazione, non c’è cosa che mi piaccia di più che fantasticare sulla forma strana delle nuvole con te.

Nelle mie fantasie dovevi chiamarti Leonardo e avere i capelli a caschetto biondi, tua sorella ha optato per “Franci “ e sei nato con robustissimi capelli neri sparati in alto.

Hai sempre stravolto e ridisegnato tutto, rendendolo ancora più bello.

Grazie a te ho scoperto abilità nascoste e inaspettate, abbiamo trascorso pomeriggi d’agosto sotto un sole cocente a giocare a calcio, io tiravo i rigori tu in porta, tu vestito da perfetto portiere io con i miei abitini a palloncino e gli scalda cuore, felici, leggeri concentrati.

Amiamo il mare, camminare sulla riva sottobraccio e intanto cercare le conchiglie.

Hai una vocina deliziosa, squillante e una risata argentina, so che tra pochi anni un timbro adolescenziale da “gallinaccio” la sostituirà e io amerò pazzamente anche quello.

Porti già il 40 di scarpe, ogni volta che ci accorgiamo che un paio sono diventate troppo strette mi dici “Teniamole per ricordo” sorrido e mi emoziono, penso a quanti ricordi accarezzerò pensando a te.

“Per ricordo” ho preparato una scatola per te con tanti preziosi piccoli oggetti che mi parlano di te e della tua storia, che ti darò quando sarai molto, molto grande, spero ti rammentino  sempre che tu sei, sei stato, sarai sempre il mio bambino adoratissimo, vai per il mondo forte di questa sicurezza.

Facciamo spesso colazione al bar, un giorno mi hai detto sarebbe bello aprissimo un locale insieme, nel tuo disegno io farei cappuccini e tu servizio al tavolo.

Con te al mio fianco sarei felicissima di fare qualsiasi cosa.

Sei un perfezionista e non conosci mezze misure, tutto è bianco o nero, o il massimo o niente, ti confesso una cosa…per te probabilmente sarà sempre così, a volte la tua sensibilità ti porterà a soffrire, sentirai sempre tutto, tanto, sempre, a volte troppo, usa la tua sensibilità come un superpotere, volgila sempre verso il bene,  vedrai che ti permetterà di entrare in stretta connessione con il tuo prossimo, di guardare un amico negli occhi e dirgli “Stai soffrendo lo so, ma sono qui ti capisco”, donati agli altri senza mai mancare di avere rispetto per te stesso.

Sei permaloso e quando qualcosa ti fa soffrire ti chiudi come un piccolo riccio, impara a dire le cose e non tenerti pesi sul cuore, se non permetti agli altri di conoscerti per quello che sei nessuno ti potrà amare con vera e profonda autenticità.

Da qualche tempo cominci ad usare un gergo diverso dal solito mi dici “c’era un botto di neve oggi mamma”, mi preparo a salutare il mio bambino e ad accogliere l’adolescente che tra poco diventerai, poi il giovane e dopo l’adulto, spero al momento giusto di saper essere così generosa da fare un piccolo passo indietro e consegnarti al mondo con fiducia, lasciandoti libero di danzare secondo il tuo tempo, con il tuo passo, che è solo tuo, cerca sempre la magia, individua  il tuo sogno e avanti tutta! Portalo avanti con tenacia a dispetto di tutto e tutti…anche di me!

Chiara Macina

 

 

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