venerdì , Aprile 19 2024

“Sarò libero” di Antonio Di Bianco

Sarò libero

di Antonio Di Bianco

 

Libero,

libero,

mentre vado via in punta di piedi,

dalla desolazione caotica della mia città.

Da queste strade sdrucciole piene di lacrime,

dai quartieri,

che parlano di una vita,

che avrei voluto cucirmi addosso in modo diverso.

Lasciami libero,

libero di andare.

Più forte del vento contro le chiome degli alberi.

Anche nella magia della notte piena di pensieri.

Salire verso il cielo.

Tra la luce fioca dei lampioni.

Lasciami andare dolcemente,

mentre tutto quello che ho dentro,

riaffiora dagli abissi.

Come il volo di una farfalla verso l’ossigeno.

Sono stanco di vivere come vorrebbero gli altri.

Che mi giudichino pure,

perché

voglio essere libero, libero di amare.

Non ho più tempo

Perché ho fretta di essere ciò che sono.

E non soffrirò più.

Camminerò tra la gente,

stringendo forte la tua mano

fiero di quello che ho fatto.

Di tutti i biglietti aerei e le strade imboccate.

Per correre verso te,

più veloce della luce.

E per ritrovare me stesso in ogni angolo del mondo.

Dimostrandomi che nonostante tutto

posso essere felice,

voglio ballare anche se sbaglio tutti i passi,

non importa se mi spettinerò l’anima.

Voglio essere libero,

libero di uscire dal torpore,

della paura di non poter dire

quanto le cose dell’amore

siano semplici.

Voglio essere libero,

di non essere amico dello specchio.

Voglio essere libero,

di non essere per tutti.

Libero, libero

come il cielo infinito.

Perso nel blu di mille ali più luminose del sole.

Sarò libero, libero di respirare,

lontano dalla mia stanzetta minuscola,

e dalle menti schiacciate.

Dalle voci che corrono,

e che non fanno più male.

Sarò pronto,

riempirò le stesse forze

con cui sono nato,

troverò le mie stesse bellezze del cuore.

Senza mai cadere.

sarò libero, libero

di sentirmi bene.

 

 

 

 

 

Sinossi emotiva della poesia: “Sarò libero”

 Questa poesia è stata composta nei primi giorni di novembre 2020. E’ pertanto la più recente tra i lavori ufficiali.

“Sarò libero” parla di molte cose; ho creato questo testo con maggiore enfasi rispetto agli altri lavori, perché volevo che tutti si rispecchiassero in modo ancora più universale del solito, da sempre infatti, nei miei scritti, non specifico in nessun modo alcuni dettagli perché voglio che tutti si ritrovino in ciò che scrivo, pur continuando a parlare di me.

Ci sono state una serie di canzoni che mi hanno ispirato durante la stesura del testo, che purtroppo ho dimenticato perché anch’io sono umano, comunque ricordo di essermi affidato a Chiara Galiazzo “Straordinario” (2015), Sheppard “Let me down easy” (2015), ma da Emma Marrone ho ricevuto una forte carica emotiva che mi ha permesso di elaborare e  “portare fuori” ciò che sentivo, tracce come: “Sarò libera” (2011), “Mi parli piano” (2018), “Mondiale” (2018) sono state il perfetto connubio tra le mie emozioni e la sua musica. Sono sempre eternamente grato agli artisti e per questi momenti, perché ricevo delle cose in modo del tutto gratuito e disinteressato e mi sento bene.

Il testo inizia con una sorta d’orazione:Libero, libero, mentre vado via in punta di piedi, dalla desolazione caotica della mia città. Da queste strade sdrucciole piene di lacrime, dai quartieri, che parlano di una vita, che avrei voluto cucirmi addosso in modo diverso. Lasciami libero, libero di andare

Qui, quasi invoco la libertà, e spiego che vorrei andare via come ho già fatto in passato, in punta di piedi cioè senza fare rumore, senza dirlo a nessuno, semplicemente come un passaggio naturale che mi avvicini al mio posto nel mondo, dico che c’è una desolazione caotica, perché nella città dove vivo, le strade  e le menti sono deserte e questo può “confondere”, parlo di strade sdrucciole piene di lacrime perché il mio quartiere è pieno di buche e fastidiose pietrine, ed è lo stesso suolo dove per “mezza vita”, ho lasciato cadere tutte le mie emozioni, durante le mie passeggiate “introspettive”, mi riferisco particolarmente al periodo dell’adolescenza; nell’ultima frase quando scrivo “sui quartieri e sulla vita che mi sarei voluto cucire addosso” voglio esplicare che i quartieri della città dove vivo, mi ricordano posti dove non vorrei mai essere, e anche che mi sono adattato per spirito di sopravvivenza alla vita che mi offre questo luogo, ma non  è la mia vita, e non è il mio posto, voglio qualcosa di diverso. Chiedo di lasciarmi libero di andare, ma penso di riferirmi alla mia famiglia, che spesse volte non mi ha concesso di andare a scoprire il mondo e che purtroppo non eccelle in “supporting”.

Cose appartenenti certamente al passato, e a versioni desuete di me, ma sulla quale si riflette un peso anche oggi.

Nella seconda parte del testo: “Più forte del vento contro le chiome degli alberi. Anche nella magia della notte piena di pensieri. Salire verso il cielo. Tra la luce fioca dei lampioni. Lasciami andare dolcemente, mentre tutto quello che ho dentro, riaffiora dagli abissi. Come il volo di una farfalla verso l’ossigeno. Sono stanco di vivere come vorrebbero gli altri. Che mi giudichino pure, perché voglio essere libero, libero di amare”.

In questa sezione di testo, riaffermo la volontà di lasciare questo posto, che non è la mia città, e nemmeno il luogo dove mi sento a casa, quindi uso immagini visive per trasmettere le mie intenzioni, usando il vento come metafora, e l’idea di salire verso il cielo durante la notte. Con questo voglio enunciare, che anche se, fisicamente sono qui, il mio cuore e la mia mente sono altrove, perché il lavoro, l’amore, lo studio e gli amici sono da tutt’altra parte. Voglio da bruco trasformarmi in farfalla e volare via dolcemente, per poter “respirare ossigeno” cioè stare a contatto con cose e persone più simili a me e che qui non ho, per questo scrivo che sono stanco di vivere come vorrebbero gli altri, infatti in questa cittadina del sud Italia, vivono logiche spaventosamente ignoranti e la cattiveria gratuita serpeggia in onore dell’ignoranza. In passato ho dovuto tollerare alcune logiche fuorvianti, ma adesso scrivo “che mi giudichino pure, voglio essere libero di amare”, cioè che anche se non mi integro con il tessuto sociale locale a me non importa perché sono me stesso, e non sono cattivo e ignorante, sono libero di amare, perché amo ciò che sono e posso portare le mie logiche nel piano sociale con gli altri, forse non tutti mi capiranno, ma sarà un loro problema.

Avvicinandoci alla penultima parte dell’opera ho messo nero su bianco: “Non ho più tempo. Perché ho fretta di essere ciò che sono. E non soffrirò più. Camminerò tra la gente, stringendo forte la tua mano fiero di quello che ho fatto. Di tutti i biglietti aerei e le strade imboccate. Per correre verso te, più veloce della luce. E per ritrovare me stesso in ogni angolo del mondo. Dimostrandomi che nonostante tutto posso essere felice, voglio ballare anche se sbaglio tutti i passi, non importa se mi spettinerò l’anima. Voglio essere libero, libero di uscire dal torpore, della paura di non poter dire quanto le cose dell’amore siano semplici

 

In questo punto specifico esprimo attraverso la mancanza di tempo, il fatto che non voglio sprecare altro prezioso tempo per una logica sociale che mi sta stretta. Non soffro più perché ho capito chi sono ed ho già guadagnato delle cose importanti e belle fuori da questo contesto, quindi in ogni caso non sono solo. Quando scrivo che “camminerò tra le gente stingendo la tua mano” mi riferisco a me stesso, ovvero, che mi farò largo tra le persone perché sono in grado di prendermi per mano e volermi bene. Farò kilometri e andrò lontano perché l’ho già fatto nella mia vita e in ogni “angolo di mondo” ho trovato qualcosa e qualcuno che mi ha dato felicità. In “Voglio ballare anche se sbaglio tutti i passi” suggerisco che voglio divertirmi e vivere con leggerezza perché non importa se non sono perfetto, oggi, sono sereno e soddisfatto di ciò che sono e la mia essenza è quella di una persona frizzante e allegra.

Nell’ultima parte, concludendo, scrivo: “Voglio essere libero, di non essere amico dello specchio. Voglio essere libero, di non essere per tutti. Libero, libero come il cielo infinito. Perso nel blu di mille ali più luminose del sole. Sarò libero, libero di respirare, lontano dalla mia stanzetta minuscola, e dalle menti schiacciate. Dalle voci che corrono, e che non fanno più male. Sarò pronto, riempirò le stesse forze con cui sono nato, troverò le mie stesse bellezze del cuore. Senza mai cadere. sarò libero, libero di sentirmi bene

Qui racconto, che voglio essere libero di non essere amico dello specchio e di essere libero di non essere per tutti, perché viviamo in una società che impone dei criteri, io invece, voglio seguire solo i miei, abbandonando anche la necessità di piacere a tutti, o di interessarmi a quello che pensano di me. Accompagno il tutto con una serie di immagini positive. Spiego che molto presto sarò davvero altrove, lontano da un posto come questo, espongo anche, che sarò lontano dalle voci che corrono sul mio conto, perché appunto come scritto poco fa, ci sono persone molto cattive, che nella loro ignoranza giudicano e svalutano, ma devo davvero ringraziare questa gente, perché mi fa capire chi non vorrò mai essere e mi regalano grasse risate per le velleità che inventano. Spero che continuino a fare ciò che fanno perché non fanno altro che migliorarmi e rendermi più forte e più nobile d’animo. Enuncio che sarò pronto, il che significa che il percorso è arrivato alla fine, non cadrò più perché già avrò le cose belle del cuore. Pertanto sarò sereno e felice e mi sentirò bene.

Credo che questa sia la sinossi più lunga che abbia mai scritto in assoluto, ma nonostante mi sia “ampiamente spiegato”, ho lasciato alcune frasi e alcuni frammenti “alla libera interpretazione” anche perché un tocco di mistero fa sempre bene.

Questa poesia è stata pubblicata in Italia ma tradotta in spagnolo con il titolo: “Sére libre” ed è stata inserita nel numero 6 della rivista letteraria e artistica “Calameo UMPPL Poetas por la paz y la liberatad” del 1 gennaio 2021. E il 6 gennaio 2021 su “Zomma.news”

 

Chi è Antonio Di Bianco

 

IG: https://www.instagram.com/anthonyd.whites/

FB: https://www.facebook.com/antonello.dibianco.7/

Antonio Di Bianco, dopo aver terminato il liceo Classico, si è laureato alla triennale di Scienze e Tecniche Psicologiche, dell’università G. D’Annunzio, di Chieti.

Ha terminato il suo ciclo di studi con una laurea magistrale in psicologia clinica e della riabilitazione presso l’università “N.Cusano” di Roma. Ed ha ornato il tutto con un master di secondo livello in “Human Resources Management” presso l’università “N.Cusano” di Roma, superato con il massimo dei voti. Parla quattro lingue e scrive dall’età di 16 anni.

La sua prima poesia “Tristezza” è stata pubblicata sulla Gazzetta Del Sud del 22 Novembre 2011.

Classificato al secondo posto, con la poesia “Innocenza”,  nella sezione A, al IV concorso letterario “Domenico Zappone” indetto dall’associazione artistico culturale “Amici di Ermelinda Oliva (2012).

La sua poesia “Smuovi” è stata inserita nell’antologia “Guido Zucchi 2012”.

Semi-finalista, nella sezione “tema libero” con la poesia “Natale” alla V edizione del concorso Europeo Wilde, (2012).

Finalista, con la poesia “Natale” al premio internazionale di poesia “Emozioni poetiche”, inoltre la medesima è stata inserita nell’antologia “Agenda Dei Poeti 2013”.

Primo classificato, al concorso letterario nazionale, dell’associazione B-side (2013), nella sezione testi per canzone, con “Disperso”.

La poesia “Smuovi” è stata inserita nel giornale “Intimità” del 17 Luglio 2013.

La poesia “Un nuovo paio di occhi” è stata inserita nell’antologia “Guido Zucchi 2013”.

Semi-finalista, nel concorso scrittura attiva, indetto dall’associazione “Elementi Dinamici”, nella sezione testo-canzone, con “Hope” (2014).

Semi-finalista, nel XXVIII concorso e premio nazionale letterario, d’arte e cultura Giuseppe Gioachino Belli. Con “Scintille” (2016). Sezione poesia. La stessa è stata inserita nella medesima antologia.

 

Semi-finalista, alla 9° edizione del premio Wilde, nella sezione “Tema libero” con la poesia “La Luce”.  E finalista nella sezione speciale “Localitour d’autore” con testo canzone “Mi sto ribellando con amore” (2016).

 

Tra dicembre 2016 e febbraio 2017 ha pubblicato diversi articoli per Blastingnews.com occupandosi di temi quali: eventi, politica europea e benessere. Qui alcuni articoli:

https://it.blastingnews.com/tempo-libero/2016/11/epifania-2017-tutto-cio-che-bisogna-sapere-per-non-perdere-gli-eventi-del-6-gennaio-001277743.html

 

https://it.blastingnews.com/opinioni/2016/12/la-brexit-distruggera-il-regno-unito-001329709.html

 

Finalista, nella III Edizione del premio letterario per il Verso Giusto, di Arenzano, nella sezione testo canzone con “Spento”. (2017).

La poesia “Manchester” è stata inserita nel giornale “Intimità” del 26 Luglio 2017.

Finalista, nel XXIX concorso e premio nazionale letterario, d’arte e cultura Giuseppe Gioachino Belli. Con “Via da qui” (2017).

 

La poesia “Uragano” è stata inserita nel giornale “Intimità” del 7 Marzo 2018.

La poesia “Il destino degli innamorati” è stata inserita nel giornale “Intimità” del 9 Ottobre 2018.

La poesia scritta in spagnolo “Fenix” è stata inserita nella seconda edizione della rivista “Nefelismos”, Venezuela, Caracas, del 1 Novembre 2019.

Finalista, al IV concorso internazionale di poesia inedita “Il Tiburtino” con la poesia “Siviglia”. Indetto dalla casa editrice “Aletti Editore”. Gennaio 2020.

La poesia “Siviglia” è stata inserita nel giornale “Intimità” del 4 Marzo 2020.

Secondo classificato, con la poesia “Il destino degli innamorati” nel Contest nazionale di poesia “Free Poetry” del 31 Maggio 2020. Indetto dalla casa editrice Tomarchio Editore.

Finalista nel concorso “Antologia poetica accademia dei poeti” IV Edizione, di Castiglione Olona, con la poesia “Il destino degli innamorati” la stessa è stata inserita nella medesima antologia poetica, Settembre 2020.

Le poesie scritte in spagnolo “La luna de Barranquilla” y “Te he buscado” sono state incluse nel numero 28, della rivista letteraria “Trinando” Colombia, Bogotà dell’11 Novembre 2020. http://revistatrinando.com/pagina11.htm

La poesia tradotta in spagnolo “El destino del los enamorados” è stata inserita nella terza edizione della rivista letteraria Ámalon, Hermosillo, Sonora, Messico del 17 Novembre 2020.

https://www.editorial3k.com/revistaamalon003

Le poesie in spagnolo “El destino de los enamorados” e “Ruido” sono state incluse nel numero 37 della rivista letteraria “Aristos Internacionales” Alicante, Spagna. Novembre 2020.

https://aristosinternacional.com/poesia-en-espanol/

Le poesie scritte e tradotte in portoghese: “A lua de Barranquilla”, “Algumas pessoas”, “Te busquei”, “O destino dos apaixonados” e “Natal” sono state incluse nel numero 66, della rivista letteraria “Revista Conexão Literatura”. Brasile, San Paolo. 1 Dicembre 2020. http://www.fabricadeebooks.com.br/conexao_literatura66.pdf

Finalista nella sezione B della prima edizione del Concorso nazionale di poesia e prosa “Sei autori in cerca di editore” promossa dalla casa editrice Tomarchio Editore e  in collaborazione con altri enti. Con il racconto “Guardami con nuovi occhi”. Dicembre 2020.

La poesia scritta in portoghese “Volim Te” è stata inserita nell’edizione numero 8 della rivista “Projeto AutoEstima”. Brasile, San Paolo. 10 Dicembre 2020.

http://www.fabricadeebooks.com.br/revista_projeto_autoestima_8.pdf

La poesia “La luna di Barranquilla” è stata inserita nella rivista letteraria “Zomma.news” della Repubblica di San Marino il 16 dicembre 2020, mentre la poesia “Natale” è stata pubblicata sulla stessa il 23 dicembre 2020, iniziando così una collaborazione ancora in corso. Qui alcuni esempi:

https://www.zoomma.news/la-luna-di-barranquilla-sinossi-emozionale/

https://www.zoomma.news/natale-poesia-di-antonio-di-bianco/

La poesia tradotta in spagnolo “Navidad” è stata inserita nel numero 38 della rivista “Aristos internacional” del 21 Dicembre 2020. Alicante, Spagna.

https://aristosinternacional.com/poemas-en-espanol-una-navidad-diferente/

 

 

 

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