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Una mamma per amica? no grazie, meglio mamma e basta

Bambine che fanno i bambini, perché guardano su Sky 24 ore in sala parto, o Missione Tata o altro, o per vestirlo con completini alla moda, per raggiungere uno status,come avere il cagnolino mini nella borsa. Mamme ancora con velleità da adolescente che che chattano su Skype o facebook con figlie ormai prossime alla pubertà, pensando di esere trendy, avanti e sulla stessa lunghezza d’onda, con la presunzione di essere per questo moderne e aperte e pronte al dialogo.

Una mamma per amica?

Se l’amicizia tra uomo e donna è il più delle volte un campo minato, a maggiore ragione quella tra una mamma e una figlia. Esiste? E’ possibile? E’ sbagliata? Teatrini di questo tipo, alla “una mamma per amica” per intenderci, meglio lasciarli agli Stati Uniti. La mamma è meglio sia una mamma e basta, una che mette paletti, che sprona, che insiste. Né mamma amica, né mamma chioccia per intenderci.

Per diventare autonomi c’è senza dubbio bisogno di libertà, di fare esperienze, di sviluppare sicurezza. Questa esigenza si manifesta in maniera più incisiva in età adolescenziale, qundo molti genitori di fronte alle condotte adottate da quelli che sino a ieri erano i loro bambini si trovano ad esclamare “questa casa non è un albergo!”. Questo è anche il titolo di un libro di Alberto Pellai, una sorta di guida per affrontare al meglio le sfide che l’età critica per eccellenza lancia. L’autore propone chiavi di lettura della propria situazione familiare e una mappa per ridefinire i nuovi confini della relazione genitori-figli.

In rassegna lettere di altri genitori in difficoltà, libri e film consigliati, test di autoanalisi, “cose che fanno bene”, e quelle “da evitare”.

Il consiglio da accogliere è quello di cercare sempre d’instaurare un dialogo, motivare i no, stabilire a priori regole chiare e non cadere mai in contraddizione. Se si rinchiudono i figli in una campana di vetro non sapranno mai in cosa consista realmente la vita; quando possibile, nelle loro scelte devono essere liberi, compito dei genitori è quello di consigliare invitare alla riflessione e soprattutto ascoltare.

Chiara Macina

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