martedì , Dicembre 3 2024

Essere mamma oggi: intervista all’autrice

“Essere mamma oggi”, un breve testo che vuole porsi come strumento d’aiuto per le mamme di bambini da 0-7 anni, il testo offre 11 spunti educativi frutto di ciò che Romina Angeli Life Coach& Trainer e mamma di due bambini,ha appreso dalla crescita personale, dalla Programmazione Neurolinguistica, dalla sua esperienza di donna e dalla maternità. 

Il manuale è una raccolta di spunti educativi mirati a sostenere l’autostima dei propri figli, comprendere i limiti dei bambini, aiutare i propri figli a familiarizzare con le emozioni, scegliere le parole giuste per ricevere ascolto e attenzione.

Ecco un’intervista all’autrice

Partiamo da una provocazione: serve un manuale per essere un buon genitore?

Sicuramente dal mio punto di vista serve auto-disciplina e l’interesse ad avvicinarci a nuove conoscenze.

Ciò che per me può fare la differenza per un genitore di oggi è la sua disponibilità a mettersi in gioco, pensare di non essere arrivato e di vedere sempre uno spazio per migliorarsi. Spesso pensiamo che il fatto di migliorarci sia qualcosa che facciamo per i nostri figli, in realtà avere dei figli in giro per casa è

una palestra per diventare persone migliori. Io miglioro me stesso perché così mi sento bene con me, a mio agio ed è questa energia che poi che passo, trasferisco ai miei figli…Se io sono insicura, ho paura di tutto, mi sento di valere poco, vado in panico facilmente, rimango imbrigliata nella rabbia perché non so gestirla, mio figlio vede, osserva e percepisce questo da me. Se io ho paura della mia rabbia, come faccio ad aiutare mio figlio quando è in preda alla sua di rabbia e non sa come fare??

Ed è importante chiederci: in questo modo, in questo stato mi sento in grado di aiutare mio figlio a crescere con fiducia, rassicurarlo e mettere un paletto quando è ora?

E’ qui che possiamo intervenire per migliorarci a piccoli passi  perché il ruolo guida è il nostro. I figli devono essere guidati e noi dobbiamo servirci delle nostre esperienze per colmare giorno dopo giorno le nostre lacune.  Quindi la mia risposta è, non necessariamente serve un manuale, serve conoscere come funzionano i bambini nelle loro fasi di  crescita, usare qualche accorgimento quando serve e mettersi in discussione come adulti. Altrimenti senza il lavoro su di sé diventauna tecnica buttata lì, spesso non coerente perché io su di me non la metto in pratica…

 Come ti sembrano le mamme oggi, in che cosa sono diverse dal passato?

Non voglio assolutamente dare un giudizio, io credo che ognuna di noi è mamma a proprio modo con la propria storia alle spalle, le proprie credenze e convinzioni e le proprie sfide da vincere. Oggi ci sono mamme più consapevoli, più attente, mamme che hanno tante cose da fare, spesso sole che si portano un grande carico sulle spalle.

Oggi c’è più informazione per cui se vuoi puoi permetterti di educare i tuoi figli come meglio credi. In passato il modo di pensare era uguale per tutti. In famiglia si pensava in quel modo, la religione te lo ribadiva e la scuola anche. Oggi invece c’è più libertà di pensiero per cui ognuno fa quello che ritiene più giusto con tutti gli annessi e connessi…

Più consapevoli da un punto di vista teorico grazie a corsi pre parto ma anche alla letteratura sul tema, informate dalla televisione e dal web ma più spaventate che in passato. Perché?

Credo che oggi le nostre paura non sono più le paure  del passato, l’idea è che se vado al parco con mio figlio non c’è il rischio che dal cespuglio esca un lupo o una tigre che può sbranare mio figlio, la paura è più invisibile. C’è la paura del giudizio, la paura di non essere accettate, di sentirsi non abbastanza, di essere rifiutate o abbandonate se facciamo qualcosa che non rientra in ciò che la società ci invita a fare….sono paure più sottili ed è per questo che il lavoro su noi  stesse in questo ci viene in aiuto, per conoscerci in profondità, ascoltare le nostre paure, lavorarci per riuscire a fare quelle scelte che per noi sono importanti e sono guidate dall’intento di fare il meglio per i nostri figli.

“Una mamma prima si moltiplica poi si divide non torna mai intera” . la maternità intesa in senso ancestrale come opportunità di crescita per la donna anche opportunità per conoscere meglio se stessa. Cosa ne pensi?

Assolutamente sì la maternità è una grande occasione per una mamma per conoscere se stessa. IO lo dico sempre, mia figlia a me mi ha risvegliata, ed è stato uno scossone. Io prima conoscevo davvero poco di me e quando ho iniziato il mio percorso mi sentivo di fare qualcosa che in tante non facevano, sentendomi anche diversa. Guardarmi dentro per me all’inizio non è stata una cosa facile anche perché attorno a me, nessuno seguiva questa strada. Tuttavia mi ha aiutato tantissimo a ritrovarmi, perché ero rimasta nascosta sotto vecchi condizionamenti, accordi che avevo preso con la mia famiglia di origine per ricevere il loro amore, la loro accettazione. Se oggi sono quella che sono è grazie al percorso che sto facendo su di me….e che non finirà mai… Più ti conosci, più sai di che cosa hai bisogno, che cosa vuoi perseguire, qual è la linea che vuoi seguire, chi vuoi accanto, in quali valori credere…e immagina crescere un figlio con queste consapevolezze…come cambiano le cose?

Nel breve periodo è più semplice soddisfare un capriccio nel lungo periodo ha però effetti nocivi in termini di rapporto con i nostri figli? Cosa sono i capricci? E’ vero che i figli ci mettono alla prova quando ne manifestano uno?

I capricci sono i bisogni dei nostri figli che manifestano appunto attraverso il capriccio perché altrimenti non saprebbero come dircelo, come fare. Soprattutto quando sono piccoli, non parlano e quindi come fanno? Usano il corpo. Magari ha bisogno di un abbraccio, ha bisogno di essere rassicurato che tu gli vuoi bene perché ti sente che non sei tranquilla, magari perché anche tu stati vivendo un cambiamento che ti spaventa…ha bisogno di sentirsi dire che è al sicuro, ha bisogno di sapere che lui non ha niente di sbagliato anche quando si arrabbia come un alieno e tu lo guardi stranita…. La difficoltà qual è? Che se un adulto non sa di avere anche lui dei bisogni, e quali sono i suoi, come fa a vedere tutto questo in suo figlio? Ecco ancora come la consapevolezza di noi ci viene in aiuto.

Come definiresti un vizio?

Per me un vizio è un comportamento abitudinario, che si ripete in modo automatico, fuori dalla consapevolezza e che ti toglie la tua libertà.

Noi umani siamo molto abitudinari, viviamo di abitudini ed è un bene ma è sempre importante chiederci se questa ci è utile o meno. Ad esempio il giro in edicola….se è una volta a settimana può andare se è tutti i giorni allora è un’abitudine disfunzionale perché poi…qual è l’obiettivo?

Se tuo figlio arriva a casa da scuola tuo figlio è sta 2/3 ore alla tv tutti i giorni è un’abitudine che a lungo andare si solidifica. I bambini hanno proprio bisogno della routine, si muovono meglio nei limiti. E una cosa molto importante è che i nostri figli si adattano al contesto in cui vivono, quindi se quando arrivano a casa da scuola e io sono sempre impegnata, non ho tempo da dedicargli è chiaro che lui trova il suo modo di adattarsi a quella situazione…. Se tutte le volte che mio figlio mi chiede un gioco io lo accontento, quella diventa un’abitudine. Si crea uno schema. L’importante è chiedersi sempre che  cosa vogliamo insegnare ai nostri figli e dove certe abitudini ci portano….

Come sono i bambini oggi?

Molto sensibili, ricettivi, molto stimolati….. Io dico sempre sono più per aria che con i piedi per terra… Siamo tutti molto stimolati ed è molto importante sentirci radicati a terra…. Io consiglio sempre infatti di portarli fuori quando possibile, farli stare nella natura dove c’è un ritmo più naturale, più lento che ci porta all’ascolto di noi…

 Nel libro dai anche una serie di consigli molto pratici: mai definire il bambino in negativo No “sei sciocco” si “hai fatto una cosa sciocca”. Ci puoi fare qualche esempio?

Si questo è molto importante ed è l’approccio per sostenere l’autostima del bambino. Non confondere chi è da ciò che fa… Un bambino non è cattivo, maleducato, sciocco o aggressivo…è il suo comportamento cattivo maleducato…etc e che va corretto…sono 2 cose diverse.

Più la mamma lavora su di sé per risolvere conflitti e sciogliere nodi maggiormente ne beneficia suo figlio? Figli specchio dei genitori?

Alle mamme dico sempre questa frase, che anche io spesso ripeto a me stessa: TUO FIGLIO NON E’ TE MIA FIGLIA NON E’ ME, SIAMO 2 ESSERI

COMPLETAMENTE DIVERSI. Io proietto su mio figlio le mie paure, le mie debolezze e io attraverso lui le vedo. Però lui ha le sue caratteristiche?

Se io sono timida, vedo la mia timidezza attraverso i gesti o le parole di mia figlia ma non necessariamente posso dichiarare che lei è timida. Perché lei non è me…Più io lavoro su di me, sui miei nervi scoperti, (che i miei figli sicuramente mi porteranno a galla) più divento “pulita” e nelle situazioni non andrò più in reazione ma agirò nel modo più giusto per me.

Qual è la sfida più grande del tuo essere mamma?

Crescere i miei figli senza allontanarli troppo da loro stessi…cercando di evitare di ficcare nella loro testa idee e concetti ma facilitandoli a sviluppare il loro senso critico. Osservandoli con curiosità, ascoltandoli cercando di creare in famiglia un luogo sicuro dove possono essere loro stessi senza giudizio e dove sanno di potere parlare di qualsiasi cosa. Perché credo che questo sia la chiave per vivere al meglio le loro fasi di crescita, quando saranno preadolescenti o adolescenti. Creare con loro una relazione aperta e sincera dove possono parlare delle loro paure più intime, dei loro dubbi e dei loro sogni e sicuramente insegnargli strumenti per andare la fuori e relazionarsi con il mondo.

Senza dubbio la condivisione è una buona pratica di vita. Quando è nata l’idea di scrivere questo libro e perché?

E’ nata nel 2017 dopo la nascita del mio secondo figlio…da quando sono diventata mamma, mi sono sempre interessata all’educazione dei bambini, ho letto libri, frequentato corsi e convegni e mi è sempre piaciuto sperimentare.

Il mio ebook non è un metodo parentale, ci tengo a dirlo, ci sono tanti corsi là fuori molto validi, ci sono una marea di tecniche da usare con i bambini tuttavia

io ho racchiuso nel mio ebook ciò che secondo me potevo dare e che fosse utile ad una mamma di oggi alle prese con i primi anni di suo figlio. Il mio ebook è smart, ci sono 11 consigli da mettere in pratica con i bambini, si parla di autostima e in più ci sono domande di auto- coaching per la mamma che vuole iniziare a scoprire di più se stessa, i propri limiti e punti deboli in modo da prepararsi. Perché la mia filosofia è questa, una tecnica buttata lì senza un buon lavoro su se stessa dal mio punto di vista risulta sterile, poco coerente e toglie quel divertimento che possiamo sperimentare con i bambini quando cerchiamo di avvicinarci a loro.

Non si cercano le somiglianze solo nei tratti somatici ma anche in quelli caratteriali, nelle inclinazioni, nei talenti, difetti….spesso una mamma si crea aspettative sul proprio bambino, quanto incide e come sulla sua crescita?

Che quando ci creiamo delle aspettative oltre a dare un bel carico ai nostri figli, perché loro lo sentono lo percepiscono, è un buon modo per noi per andare incontro alla delusione. La delusione infatti è la differenza tra come pensiamo che una cosa dovrebbe andare e come va in realtà. Ripeto: tuo figlio non è te….per cui è giusto che lui segua ciò che per lui è la cosa che più lo gratifica e lo fa sentire vivo. Io parto sempre dai valori, quando insegniamo ai nostri figli a vivere guidati da dei valori come il rispetto, l’amore, la condivisione, l’aiutare gli altri, la crescita, la collaborazione, non dobbiamo avere paura di niente. E la sfida più grande oggi è forse anche questa ed è un po’ il messaggio del lavoro che sto portando avanti. Imparare ad accettare e apprezzare le diversità in famiglia e ritrovare l’unione e l’armonia anche quando ci sentiamo troppo diversi gli uni dagli altri. Siamo forti quando ci uniamo e per scegliere la via dell’unione dobbiamo per forza lavorare su di noi per poter vedere nell’altro la possibilità di crescere e migliorare. In fondo siamo esseri sociali, impariamo quando siamo in relazione non quando siamo da soli.

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