martedì , Marzo 19 2024

“En e Xanax”: storia di un amore salvifico

“Un giorno incontriamo tutto ciò che odiamo racchiuso in una sola persona e ce ne innamoriamo”.

Questo è ciò che deve essere successo anche a En e Xanax, due farmaci usati per rilassare le persone che soffrono d’insonnia, panico o agitazione e che diventano i protagonisti, nella canzone omonima di Samuele Bersani, di una bellissima storia d’amore.

En e Xanax provano l’immediata attrazione e forse inizialmente repulsione che riescono a provare solo i “simili” che immediatamente si riconoscono, con le fisse, i pensieri,le vigliaccherie, le prospettive e tutto il resto.

Tra i molti punti in comune tra i due, appunto, l’uso di medicine contro attacchi di panico, En e Xanax si sentono irrimediabilmente attratti ma sono anche terrorizzati dalle rispettive peculiarità che avvertono come estreme e distruttive, il salto che devono compiere è quello di accettare senza paura quelle dell’altro e le differenze destabilizzanti, “in due si può lottare come dei giganti contro ogni dolore e su di me puoi contare per una rivoluzione”. En e Xanax mischiano le loro paure, un atto di amore che li porta proprio a superare le stesse, forse, o forse no, sono destinati solo a amplificarle, a guardarsi con la pietà che solo un essere affine può provare verso un proprio simile.

Forse En e Xanax meritano un consiglio quello di darsela a gambe levate, la reciproca compagnia è solo molto nociva per entrambi, in fondo “ci si lascia per gli stessi motivi per i quali ci si è messi insieme”, con il tempo si manderanno reciprocamente fuori di testa o forse no, forse unendo le loro paura riusciranno a volare, si sentiranno meno incompresi, non proveranno più la sensazione di avere rapporti fasulli, falsi perché condivisi con persone che non comprendono la nostra natura.

I due protagonisti sono in grado di lasciarsi andare e svelare le proprie debolezze, fondendole per farle diventare una forza unica che si celebra nell’amore. E proprio in questo risiede il segreto dell’amore in generale e di un rapporto di coppia: è necessario che dai due protagonisti nasca una immaginaria terza creatura umana che: uno ci mette un braccio, l’altro una gamba, uno gli occhi, l’altro il naso e così via.

In una coppia che funziona ci devono essere delle zone di affinità e zone di diversità.

Due insiemi che si intersecano, il primo all’estremità destra, l’altro all’estremità sinistra.

Caratteri complementari che si completano a vicenda e una chiara divisione dei ruoli, oltre che elementi simmetrici.

Non sempre i rapporti che si basano su differenze profonde sono facili da portare avanti,  passata la fase iniziale di “amore folle” disposta a glissare su qualsiasi impedimento. All’inizio si è attratte dall’aria di novità, dai lati caratteriali completamente diversi, ma alla lunga le differenze troppo radicali possono portare problemi nella coppia. Per vivere in modo più equilibrato la routine quotidiana ed evitare continui attriti dovremo quindi trovare un compromesso.

Chiara Macina

 

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