venerdì , Marzo 29 2024

The map: un luogo geografico e dell’anima

La Carlo Biagioli srl saluta l’imminente arrivo dell’autunno cambiando la propria vetrina, dopo aver dato ospitalità alle fotografie di Cristian Zanzani con “L’ego ergo sum”è ora il momento dell’artista sammarinese Gabriele Gambuti che presenta qualche opera tratta da “The map”, l’espressione concettuale di una mappa, l’espressione di un luogo dell’anima e geografico, ospitata a nel 2017 alla Biennale di Venezia.

 

The map: un luogo geografico e mentale

Una serie di opere, ben 26, con un filo conduttore ben preciso: le mappe, riprodotte non però nella loro valenza di rappresentazione dettagliata di un terreno o luogo, ma dando spazio all’impressione visiva ed emozionale dell’artista.

Una mappa mentale e fisica, un percorso intellettuale che ha trovato il suo approdo su tela e ha sperimentato diversi linguaggi espressivi: dai colori acrilici, ai metalli incastonati tra il colore per rendere la potenza espressiva dell’opera ancora più incisiva. Colori ad olio, acrilici,polvere di gesso ed elementi metallici convivono in modo armonioso in molte opere appartenenti a questa collezione, in altre Gambuti sperimenta una tecnica diversa: utilizza un supporto di plastica applicata alla tela stessa, colori ad olio e acrilici, la pittura grazie a questo materiale è separato dalla tela, i due elementi sono altresì protetti.

Input del progetto artistico un evento legato al suo autore, un bellissimo viaggio a Barcellona, città raggiunta in aereo e superando una paura antica di Gambuti, quella di prendere l’aereo, “dall’alto in volo mi sono reso conto della bellezza dei colori- spiega l’artsita-il verde dei prati, il meraviglioso rosso di una campo di papaveri, ancora la luminosità delle stelle e l’arancione dei tramonti”.

Tutta questa bellezza ha ispirato Gabriele Gambuti, toccando in profondità le sue corde artistiche e portandolo a imprimere su tela emozioni, sensazioni e suggestioni.

Sono esposte nella vetrina di questo studio di consulenza da sempre molto attento ai fermenti provenienti dal mondo dell’arte:

quadro su tela acrilici e metalli

cm 100×150

150×100

quadro su tela: acrilici e metalli

cm 80 x 100

quadro su tela : gesso, acrilici e olio su plastica

 

Note su Gabriele Gambuti

Gabriele Gambuti è un autodidatta. Da sempre. Caparbiamente innamorato e soddisfatto dei propri lavori sia che si tratti di ceramica sia che si tratti di dipinti su tela.

Ha iniziato sin da piccolissimo a sei anni con i burattini di cartapesta. La terra argillosa che trovava fuori casa, la buttava a cuocere direttamente nel camino di casa.

E poi le scuole, l’incontro con i suoi maestri e insegnanti fondamentali per quell’imprinting che lo caratterizzerà poi, ancora poi e ancora oggi.


Alle elementari era invitato a rielaborare graficamente sul linoleum le storie sugli animali raccontate poco prima. Improvvisare gli è sempre venuto bene.

Alle medie additato come esempio per i suoi compagni di classe dopo aver disegnato sulla lavagna un pesce. Non un pesce normale evidentemente. Un pesce si direbbe alla Gambuti.

Inizia a dipingere da giovanissimo, nei primi anni settanta. Nel 1973 (terza media) la prima mostra a Montecolombocon lavori a tempera.E poi a Rimini, Bologna, Grenoble e Oberhausen in Germania.

Animo curioso e amore per la sperimentazione in tutte le sue forme

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