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“Mindfulness Eating”: mangiare consapevole e meditare mangiando

L’11 novembre alle ore 20.40 presso “Ma Casa Madre via dei Dativi, 75 Lesignano- San Marino si terrà la serata esperienziale introduttiva del corso “Mindfulness Eating”- Mangiare consapevole e meditare mangiando-condotto da Reka Sara Valens facilitatrice Mindfulness Eating.

Info e prenotazioni al numero: 3357343073.

Il corso che proponi “Mindfulness Eating” vuole permettere alle persone un approccio migliore e più consapevole al cibo: solitamente qual è il rapporto che le persone hanno con i pasti in generale?

L’11 novembre sarà un incontro esperienziale, faremo delle esperienze di più pratiche di meditazione, anche con del cibo. Certo il per-corso permette di migliorare e rendere più consapevoli degli aspetti della relazione con il cibo. Il per-corso ha cadenza settimanale prevede 8 incontri che donano la possibilità di integrare l’esperienza dell’incontro nell’arco della settimana con delle consegne – esercizi suggeriti di mindfulness e mindfulness eating –

Credo che oggi la maggior parte delle persone si dedichi con poca cura al nutrimento consapevole, Mangia di fretta, molto spesso in luoghi rumorosi, in casa spesso si mangia con la tv accesa ascoltando programmi che trasmettono notizie che generano emozioni di ansia, stress, rabbia, frustrazione che accompagnano i bocconi dalla masticazione fino allo stomaco, a volte poi si discute e si parla di tantissime cose che possono non essere adeguate ad un pasto sano e ci perdiamo sentono i sapori e la consapevolezza del valore di ogni boccone , del pasto, del viaggio delle materie e del tanto lavoro dietro a quel pur semplice piatto. La relazione con il cibo parla di tantissime relazioni, in primis parla della relazione con l’Amore, l’amore che abbiamo verso noi stessi, la Madre Terra, quindi parla del nostro senso di identità, ma anche di tante credenze o convinzioni dei veri e propri programmi inconsci, che abbiamo assimilato sin da bambini e che ci vengono tramandate da generazioni e che a volte sarebbe bene sradicare.

In che modo consente un miglioramento? Ascoltando ed ascoltandosi. Questa è la parola chiave in ogni cosa. Se ascoltiamo veramente noi stessi , se ascoltiamo profondamente e con attenzione l’altro, la natura, i bambini, il nostro stomaco e tutto il nostro corpo… Tutto migliora.

Nell’ascolto si svelano tutti i messaggi profondi.

La presenza è uno strumento semplicissimo e potentissimo allo stesso tempo, pur essendo semplice sembra essere per noi molto difficile comprenderlo e praticarlo. Attraverso la presenza che significa esserci, abitare ogni momento pienamente e consapevolmente ogni livello, che anche significa allenarsi a prendere coscienza di sé, di chi siamo veramente, di conoscere le proprie abitudini anche mentali ed emotive, quindi conoscerle ed ascoltarle in maniera sempre più attenta e profonda, allora attraverso tutto questo iniziamo a notare e soprattutto a sentire come il corpo parla e cosa ci dice. Abbiamo 5 sensi fisici meravigliosi e questi 5 sensi ci offrono segnali che se ascoltati, già qualcosa migliora. Non vorrei semplificare troppo qualcosa che invece a volte è molto complesso, dietro ad un mancato ascolto di sé c’è un mondo di ferite, di traumi o memorie forse molto antiche quindi iniziare ad ascoltarsi apre delle porte ed necessario accompagnare per rafforzare il grado di presenza del presente, del corpo, delle sensazioni, dello spazio attorno.

Un altro aspetto bellissimo di questo approccio è il gruppo, sono le interazioni, gli scambi che ci permettono di sentire che c’è qualcosa di profondo, di condiviso e questo sana, sana profondamente il nostro sentirci isole, separate gli uni dagli altri.

Quali strumenti utilizza?

Tutte quelle Pratiche che ci accompagnano ad abitare il corpo pienamente e a renderci più consapevoli di dove siamo, cosa stiamo facendo nel presente, in ogni istante, adesso. Nella M.E. si pratica mindfulness, le tecniche vanno dal bodyscan, al movimento consapevole iniziando semplicemente ad accorgersi del proprio respiro, che nella tradizione più antica viene chiamato Anapana, che possiamo definirla come la contemplazione del respiro –  

Un percorso di consapevolezza e cura di sè: cosa si deve aspettare chi si avvicina per la prima volta a questa esperienza?

Nulla, meglio partecipare senza aspettative, aperti a scoprire qualcosa di sconosciuto, dandosi veramente la possibilità di lasciarsi portare nell’esperienza e poi sentire se qualcosa è accaduto. Posso solo raccontarti cosa è stato per me, la mia esperienza, che è stata quella di riscoprire i miei radar, attivare le mie antenne, guardare, sentire, accorgermi di un mind set poco flessibile sulla scelta alimentare, imparando a poco a poco a tollerare di più ed a rimanere più centrata e nell’ascolto durante le cene con persone che mangiano ‘distrattamente’ o con poca attenzione, imparando a fermarmi quando sento la pienezza e al riconoscerla, sovrascrivendo nuovi frame mentali. La tavola, il cibo sono un simbolo, un mondo, un libro in cui leggere una storia a volte dolorosa.

In che senso il rapporto con il cibo è un atto di consapevolezza?

E’ importante che lo sia, ossia che vi sia consapevolezza nella nostra relazione con il cibo.

 La consapevolezza in ambito alimentare è uno strumento di grandissimo potere, sociale, economico, politico, agricolo, sanitario e spirituale. Tutte le nostre scelte relazionate al cibo se consapevoli fanno una grandissima differenza . Ogni cosa che facciamo se agita consapevolmente diventa potente. Con le nostre parole disegniamo il nostro futuro.

Gandhi digiunava come protesta evolutiva.

Noi mangiamo ogni giorno, facciamo la spesa per comprare il nostro cibo, oppure lo coltiviamo nei campi poi lo cuciniamo. Come siamo in questi gesti? Cioè che energia(pensiero- emozione) c’è in quell’azione? Poiché da Come abitiamo queste azioni e da come abitiamo queste relazioni nasce la differenza. Possono essere gesti impregnati di amore consapevolezza, gratitudine, gioia oppure di paura, tristezza o rabbia inconsapevole. Quindi noi ci mangeremo poi quelle azioni così come le abbiamo emanate, scritte, vibrate, con quell’imprinting emotivo consapevole o no che sia stato.

Renderci consapevoli della nostra relazione con il cibo porta di conseguenza ad essere maggiormente consapevole di noi , di cosa profondamente ci muove , ci guida in tutte queste scelte ed azioni. Mi vie in mente un libro che poi è anche un film messicano – “Come l’acqua per il cioccolato” in cui la protagonista cucina piangendo piena di dolore la torta per tutti….oppure quando per un altro pranzo cucina con amore, passione ed eros …

Se noi cuciniamo con amore, presenza, se mangiamo con gratitudine, bene-dicendo i nostri piatti , il nostro cibo, consapevoli del fatto che è unico, che è divino, che è puro amore, che è una danza di sapori, di gesti per comporlo, di combinazioni di ingredienti coltivati con passione e con quello  stesso amore… per noi si aprono scenari e futuri meravigliosi ancora da scrivere.

Le pratiche dello yoga, della meditazione e della respirazione saranno compagne di viaggio in questo corso: benefici a livello spirituale si sposeranno anche a miglioramenti sul piano fisico?

Siamo un unico organismo, composto da piani, livelli come li hai chiamati tu o involucri, strati come vengono definiti nello Yoga – i kosha – che non sono separati tra loro ma contenuti uno nell’altro – siamo un insieme, se aumenta la nostra consapevolezza ed il nostro senso di sé si espande, si trasforma la percezione di chi siamo, di conseguenza sul piano fisico si attueranno dei cambiamenti poiché si trasforma la relazione con l’oggetto, ossia inizieremo a cambiare le nostre abitudini, alcune tensioni e stress diminuiranno o spariranno e  se, viceversa, iniziamo a cambiare le nostre abitudini quotidiane aumentando il nostro livello di benessere, ad esempio masticando più lentamente il nostro stomaco farà meno fatica a trasformare il cibo ingerito, questo gioverà all’intero sistema digerente, uno stomaco meno stressato più felice, e quella lentezza nel masticare porterà maggiore consapevolezza al gusto, quel rallentare ti darà la possibilità di accorgerti di qualcos’altro, di sentire di notare come questo piccolo atto si sintonizzi ed allinei con un movimento  naturale che risuona con i ritmi lenti di alcuni pianeti.

Mi viene in mente un libro dal titolo “mangiare è un atto agricolo” di Wendelly Berry che ci porta a  riflettere sui problemi dell’agricoltura contemporanea in cui l’autore esprime questa idea di insieme, è  un libro che ho visto spesso qui in casa, avendo un fratello agricoltore – e mi viene voglia di dirti “mangiare è un atto spirituale” – poiché i frutti della terra sono pura connessione con il divino se ti permetti di sentirlo ed ascoltarlo parlare nel silenzio di un pasto consapevole. Non c’è nulla , nulla che non sia parte della coscienza divina.

“Amati mangiando per gustare di più la tua vita”: il percorso verso il benessere comincia a tavola? Direi di più che comincia al mattino quando scegli di svegliarti, quella è la prima occasione di quel giorno. Sappiamo che ci nutriamo di tante cose, suoni, immagini, profumi , emozioni, pensieri per cui iniziamo subito al mattino con una bella dieta di pensieri ed emozioni sane.

Poi andiamo a fare colazione e continuiamo il nostro sano nutrimento introducendo cibi sani, preparati con consapevolezza ed amore, in presenza, con una mente sgombra ed emozioni elevate… e così via.

A tavola c’è sicuramente una grande opportunità, a tavola ci possiamo fermare, a pranzo possiamo fare un piccolo reset della mattinata, magari permetterci un paio di respiri consapevoli, sorridere al nostro piatto e a chi lo ha preparato con gratitudine, vivere quella pausa con maggiore pienezza, ricordarci degli intenti del mattino e così alla sera, curare lo spazio in cui consumiamo il nostro pasto con attenzione. Abbiamo bisogno di rallentare, di sentire, di ascoltare, e si gustare la vita con maggiore consapevolezza e imparando a mangiare con amore, e quando ci metti l’amore come ingrediente nei gesti che compi il gusto cambia.

Per me, perchè molto dipende dal back ground di chi porta l’informazione, la Mindfulness Eating si occupa del Come mangio, del perché mangio e del Chi mangia ed È comunque un viaggio ed in viaggio si sa, accadono cose anche molto belle, inaspettate e spesso memorabili utili alla propria crescita e per ognuno diverse!!!

 

 

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