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L’infinito viaggio di pace di Oskar Speck, grande avventuriero tedesco

Oskar Speck nacque in una famiglia operaia di Amburgo. Terminati gli studi, divenne elettricista.
A 25 anni, rimasto senza lavoro a causa della Grande Depressione che attanagliava il mondo occidentale, caricò sull’autobus il proprio kayak per recarsi ad Ulm, sulle rive del Danubio, con l’intenzione di raggiungere l’isola di Cipro per trovare impiego nelle miniere di rame.
In una fredda mattina del 1932, dopo aver assemblato il kayak, caricato i propri pochi averi ed indossato una giacca di stoffa, Oskar partì con la corrente, senza salutare nessuno.
Tra la Bulgaria e la Jugoslavia cambiò fiumi ed affluenti, raggiungendo la Macedonia, dopo aver rotto metà delle ordinate della propria imbarcazione in impetuose acque bianche.
Una volta riparata la canoa, grazie ai maestri d’ascia macedoni, varcò il confine con la Grecia quando, finalmente, era giunta la primavera.
Raggiunto l’estuario del fiume Vardar, nei dintorni di Salonicco, cominciò a navigare per mare per la prima volta, vivendo una splendida epoca del suo viaggio lungo le fiorite coste elleniche.
Il proposito di raggiungere Cipro era ormai tramontato quando Oskar, da grande avventuriero, decise di continuare a pagaiare per vedere il mondo ed arrivare fino alla lontanissima Australia.
Approdato sulle coste siriane, prese l’autobus nel deserto per varare il kayak nell’Alto Eufrate e navigare sino al Golfo Persico; l’incontro con gli arabi fu per il giovane Oskar una palestra di comportamento con popolazioni molto differenti da quelle europee. Fu sempre trattato bene e sfamato con generosità, a parte le poche volte in cui gli spararono contro dalla riva.
Oskar navigava con la pagaia e, quando il vento veniva da poppa, sfruttava una piccola vela issata a pruavia.
Nella bassa parte costiera dell’Iran, fu derubato di ogni suo avere, ritrovandosi senza nulla e nel nulla. Dopo aver promesso metà del denaro che si trovava a bordo del kayak ad un poliziotto, tutto venne ritrovato.
Dopo un anno passato lungo le affollate coste indiane, era metà del 1935 quando Oskar raggiunse lo Sri Lanka.
Prima di arrivare a Singapore dovette cedere alle forti febbri malariche che lo tennero immobilizzato, in un giaciglio ai margini della foresta, per settimane.
Nelle isole ad oriente di Bali e Sumatra aveva già sperimentato l’avversione dei nativi, ma una notte venne svegliato, legato e severamente picchiato.
Riuscito miracolosamente a scappare, giunse in fin di vita in un’isola vicina, da cui riuscì ad allertare le Autorità delle isole Molucche; i suoi aguzzini vennero arrestati e condannati.
Dopo un ricovero in un ospedale militare di quasi un anno, per riprendersi dalle ferite agli organi interni ed all’orecchio, Oskar riprese il suo viaggio costeggiando la Nuova Guinea.
Il 20 settembre del 1939, approdò finalmente nel nord Australia dopo un infinito viaggio durato sette anni e quattro mesi.
Aveva in quel tempo percorso quasi 50.000 chilometri in kayak.
I tre poliziotti che lo stavano aspettando gli strinsero la mano e si complimentarono per la straordinaria impresa; poi lo arrestarono perché, essendo egli cittadino tedesco, apparteneva ad una nazione in guerra con i paesi sotto l’egida della Corona d’Inghilterra.
Poco importava che egli fosse un pacifico uomo di remo, coraggioso avventuriero e lontano dagli ideali nazisti come solo un viaggiatore per il mondo sa essere.
Rimase in un campo di concentramento nei dintorni di Melbourne per sei lunghi anni, terminati i quali cominciò, ormai quarantenne, la propria vita australiana.
Lo straordinario Oskar Speck è deceduto, ottantottenne, nel 1995 dopo esser stato apprezzato in tutta l’Australia come intagliatore di pietra quindi, in un certo senso, vicino a noi sammarinesi, orgogliosi discendenti di un navigatore scalpellino.
Marco Nicolini
A chi fosse rimasto affascinato dal mio racconto dello straordinario viaggio di Oskar Speck, consiglio di seguire l’avventura della ragazza australiana Sandy Robson, che da qualche anno ne sta ripercorrendo la rotta. A Dio piacendo, Sandy arriverà in Australia nel 2016. Questo il link al suo sito:

http://www.sandy-robson.com/

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