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Larry Holmes: the Easton Assassin

La città di Easton ha inaugurato, nei mesi scorsi, la statua destinata al proprio cittadino più illustre, Larry Holmes, detto per l’appunto “the Easton Assassin”.

Nato in Georgia nel 1949, il piccolo Larry aveva 7 anni quando si trasferì, con i genitori e gli undici fratelli, in Pennsylvania.
Senza aver ricevuto istruzione scolastica regolare, cominciò fin da piccolissimo ad aiutare la famiglia con piccoli lavori saltuari.

Larry non dimenticherà mai l’umiliazione delle code per ricevere un pasto alla mensa dell’Esercito della Salvezza, con addosso gli occhi della gente benestante di Easton.
E nemmeno le attese per ricevere il sussidio che bastava per un “pasto solo da dividere in quattordici”.

Entrato nel mondo della boxe, dopo essere stato per breve lottatore, grazie al St. Antony’s Youth Center, il giovanissimo Holmes arrotondava le proprie misere finanze intrattenendo gli avventori dei bar con incontri improvvisati tra giovani frequentatori della palestra.

Ottimo dilettante, vincitore di 19 incontri su 22, venne scelto da Joe Frazier come sparring per il primo incontro con Alì: dirà più tardi che “Joe mi ruppe delle ossa che io non sapevo d’avere!”.

Due anni più tardi, nel ’73, fece da sparring pure ad Alì. Con un occhio nero causatogli dal grande campione, rifiutò il ghiaccio per poter correre a mostrare agli amici di Easton com’era stato ridotto da Mohammad Alì.

Il 21 marzo dello stesso anno cominciò la sua sensazionale carriera da professionista.
Dodici anni e quarantotto incontri dopo, Larry Holmes era ancora imbattuto, campione del mondo indiscusso e dominatore della classifica pound for pound.

In quel lasso di tempo aveva battuto, tra gli altri, Weaver, l’ultimo Alì, due volte Ernie Shavers, Ken Norton, con una Split Decision seguente ad un incontro epico, Leon Spinks.
Il match con il fratello di Leon Spinks, Michael, gli fu fatale nell’incontro in cui avrebbe potuto eguagliare Rocky Marciano.

Perduta con Mike Tyson l’opportunità di riconquistare il mondiale unificato, in quello che sarà l’unico ko subito in carriera, continuò a combattere, alle volte tristemente, fino al 2002.

Tra le altre grandi abilità, passa alla storia il suo sensazionale jab sinistro.

Ed anche questa frase, detta durante un’intervista rilasciata nella sua villa della zona elegante di Easton: “È dura essere neri in America. Tu lo sei mai stato? Io una volta lo sono stato, quando ero povero.”

Marco Nicolini

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