giovedì , Marzo 28 2024

Jason e Lana

Uscì dalla stanza senza dire una parola lasciandola sola nel suo pianto. Si avvicinò alla macchina parcheggiata nel vialetto, ebbe qualche secondo di esitazione, poi apri la portiera è salì.

In uno scatto d’ira tirò due pugni contro il volante, lei lo guardava dalla finestra.

Jason si accese una sigaretta appoggiò la testa al sedile e pensò al silenzio dopo aver sentito Lana dargli la notizia dell’ennesimo tentativo fallito.

Il quartiere tranquillo come al solito, il cane del vicino il sig.Tucker se ne stava sdraiato in veranda mentre lui si gustava un thè freddo leggendo un libro, di fronte i due fratelli  Stanford BOB il più grande con una pedana si allenava a fare evoluzioni in skate il piccolo Billy giocava a palla.

Jason chiuse gli occhi ascoltando le loro voci, senza aprirli prese dal cassetto la bottiglia di burbon e la mise sul sedile di fianco.

Lana se ne stava seduta sul divano col fazzoletto in una mano l’altra sul ventre, lo sguardo rivolto alla foto dei suoi genitori.

Il cielo iniziava a sbiadirsi passando dal suo intenso azzurro alle nuvole cariche di pioggia all’orizzonte, di li a poco pronte a sfogarsi.

Jason aprì gli occhi,guardò il burbon” un bel sorso e via tutto questo dolore” i suoi pensieri suggerivano la strada, svitò il tappo annusò l’odore del gin, piegò la testa, sollevò il braccio in quel gesto che lo accompagnò nel ricordo per anni,”BUM!!”un colpo alla macchina lo fermò aspettò un po prima di voltarsi quando lo fece vide il piccolo Billy col pallone in mano e l’espressione di chi l’ha combinata grossa.

Scese dalla macchina,Bob il più grande dei fratelli si avvicinò, pezzi del faretto destro  della Mustang erano per terra, Jason vedendoli guardò  la bottiglia di bourbon poi il viso triste del piccolo Billy, si girò verso la finestra di casa sua e vide Lana che sorrideva lui, restituendo il sorriso nascose la bottiglia e le fece un cenno “scusa non volevo” disse Billy rammaricato, Bob gli prese il pallone e lo lancio nel loro giardino”chiamo mia madre”Jason lo fermò.

Lana usci  si avvicinò salutò i ragazzi prese il burbon gli diede un bacio e disse”se deve succedere succederà amore mio, prendo scopa e paletta”. Jason  guardava i suoi occhi rossi dalle lacrime versate, la sua camminata, le sue braccia, le mani e come se la vedesse veramente la sua vera anima per la prima volta da quando erano sposati. Tuoni in lontananza facevano sentire il loro eco.

“Andate ragazzi non preoccupatevi mio cugino ha un officina”chiuse la portiera e aggiunse”grazie Billy” lui lo guardò stranito non sapendo bene cosa dire.

Bob lo prese per la mano e se ne andarono. Gocce di pioggia iniziavano a scendere, Lana ritornò Jason l’aiutò e quando ebbero terminato completamente fradici corsero sotto il portico a baciarsi.

Franco Cracolici

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