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Fashion Research Italy, un archivio di moda strategico

20Fashion Research Italy, un archivio di moda strategico

Fashion Research Italy – polo didattico, espositivo e archivistico dedicato alla formazione nel settore moda, presieduto da Alberto Masotti, ex patron del Gruppo La Perla – ha organizzato la Fall-Winter School “Archivi per la moda: heritage management”.

Il corso in programma dal 13 al 24 novembre, insegna come costruire un archivio per renderlo uno strumento strategico.

Gli iscritti parteciperanno, per un totale di 48 ore, a lezioni teoriche sulla creazione e catalogazione dell’archivio, alle quali si aggiungeranno sei ore di laboratorio pratico e visite formative al Museo Salvatore Ferragamo, alla Fondazione Ferragamo e al Museo Gucci di Firenze, all’Archivio Missoni di Sumirago e al Museo Maga, Museo d’Arte di Gallarate.

Il docente sarà Fabio Massaccesi, direttore degli archivi e spazi espositivi di Fri, al cui fianco interverranno personaggi di riferimento del settore, tra cui Rita Airaghi, direttore della Fondazione Gianfranco Ferré e Luca Missoni, direttore artistico dell’Archivio Missoni.

Fri”, mette a disposizione inoltre 10 borse di studio da 500 euro l’una per permettere ai vincitori di coprire i costi del corso, al quale è necessario iscriversi entro il 16 ottobre.

Ideata da Alberto Masotti, ex patron di La Perla, la fondazione no-profit Fashion Research Italy (FRI) si prepara ad aprire i battenti il prossimo 21 ottobre. In attesa del grand opening sono state svelate le sue due icone: la “Statua di Donna” e la “Passerella multimediale”.

Al numero 12 di via del Fonditore a Bologna si sta lavorando intensamente in vista dell’apertura di questo polo didattico, espositivo e archivistico dedicato alla formazione, all’innovazione e alla valorizzazione dell’heritage del settore moda, nato nel 2015 negli spazi completamente rinnovati della storica sede del gruppo La Perla: un hub che ha la mission di supportare il comparto nell’era della smaterializzazione dei beni innescata dalla rivoluzione digitale, attraverso la formazione di professionisti e imprenditori, nella convinzione che la formazione rappresenti un asset per garantire la competitività delle Pmi del settore.

«La manifattura e il sapere artigianale – spiega Alberto Masotti, presidente della Fondazione Fashion Research Italy – devono cogliere nuove opportunità di crescita attraverso l’innovazione, la ricerca, la formazione, la memoria e l’internazionalizzazione: la moda deve trasformarsi in moda 4.0».

In quest’ottica si inserisce la messa a punto della “Passerella multimediale” per la riproduzione di sfilate virtuali: l’allestimento, curato da Videoworks, si articola in otto monitor 85” Samsung posizionati in modalità portrait – in modo da essere visibili come un unico lungo schermo da oltre 16 milioni di pixel – e da un potente sistema di diffusione sonora digitale ad alta definizione da circa 1.000 watt. È la prima installazione al mondo di questo tipo per dimensioni e tipologia di video.

«È un esempio di digitalizzazione e smaterializzazione – precisa Masotti -. Fashion week e fiere di settore potrebbero dotarsi della Passerella multimediale per contenere i costi e l’impatto ambientale e i brand emergenti farsi conoscere con sfilate virtuali nelle città e negli eventi di riferimento, da Mosca a New York, da Milano a Shanghai, o approcciare mercati nuovi o più difficilmente raggiungibili».

L’Icona di Donna vuole diventare invece il cuore pulsante di FRI. Alta oltre dieci metri, sospesa nell’aria, questa statua di luce è la protagonista dell’intero edificio ed è visibile da tutti i tre piani in cui si articola la Fondazione. La figura è composta da 21.120 Led inseriti all’interno di 5.280 sfere bianche opaline che, accendendosi a ritmo di un concerto digitale, la vestono come un tessuto di luce, riproducendo particolari texture conservate nell’archivio di FRI.


L’opera, prodotta da
Senso-Immersive Experience, ha richiesto quattro mesi di progettazione, un mese di assemblaggio e uno di installazione:«La Statua – spiega Masotti – è dedicata alle donne che nel corso dei decenni hanno collaborato concretamente al successo del comparto, alla creazione di quello che è diventato il made in Italy. Ma è anche un omaggio speciale a Olga Cantelli, la più creativa e fascinosa stilista di La Perla, che contribuì in maniera decisiva allo sviluppo del brand nel mondo e a cui l’intera fondazione è dedicata». Certamente il gruppo La Perla è stato ed è un punto fermo e un orgoglio del Made in Italy che porta con sè sapere e know-how importanti. La possibilità, anche per le nuove leve del fashion system, di entrare in contatto con certe realtà, credo rappresenti una grande risorsa.

Giulia Castellani

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