giovedì , Aprile 25 2024

Cose da dire a una sorella dell’anima

Cose da dire a una sorella dell’anima

 

“A Elisa mia carissima amica e sorella nell’anima, mio sole quando sono nel vento. Con la speranza di essere il suo quando è lei nel vento”.

Questa è la dedica della mia ultima raccolta di racconti, un piccolo lavoro scritto con il cuore che non potevo dedicare che a lei, il mio sole, la mia migliore amica dell’età adulta, un regalo arrivato inaspettato una decina di anni fa in una rovente estate, un dono che porta la firma di mia figlia e di quella di Elisa.

Arianna e Bea si sono incontrate a un centro estivo, organizzato da EduCo, una realtà molto bella ed attiva, ogni settimana noi genitori eravamo invitati a fermarci a pranzo con i nostri figli e in una di queste occasioni ho incontrato Elisa, mi ha subito colpito il suo modo dolce e rasserenante di parlarmi, la sua storia, la sua forza e dolcezza, abbiamo scoperto di avere tante cose in comune: due figli, un maschio e una femmina, qualche paura, una visione delle cose quasi identica, un modo morbido di guardare agli eventi e agli incontri, una grande passione per la vita e i piccoli piaceri che la accompagnano, una forza gentile e ostinata di non piegarci alle avversità ma di trasformarle in qualcosa di buono senza mai perdere il sorriso.

Lei è mia sorella d’anima, bella dentro e fuori, con capelli forti e lucenti che le invidio molto ma li ha lei quindi è come se fossero miei, degli occhi brillanti come stelle e il sorriso sempre dipinto sul volto.

Noi parliamo di tutto, dalle cose più leggere e superficiali a quelle più serie, non c’è giorno che io non la pensi e le auguri il meglio, perché la sua vita non è sempre stata facile, ha affrontato tante prove difficili e le ha superate senza perdere una briciola di dolcezza, di umanità.

La vita con lei non è sempre stata gentile e signorile ma lei ha reagito a ogni situazione con grazia, risolutezza e garbo, ha tutta la mia ammirazione, stima, orgoglio e amore.

Abbiamo mille foto insieme, sorridenti e felici, da sole o con le nostre figlie, in ogni ristorante possibile e immaginabile, giapponese romagnolo etnico, la cosa che amiamo di più fare sono le cenette piume contro piume, ci piace tanto mangiare e quando leggiamo una dieta dopo tre righe ci fermiamo scoppiamo a ridere e diciamo “Come entrée ok e poi?”

Poi ci fermiamo in gelateria e ci prendiamo un cono così grande da nascondere i nostri visi.

Le “colazioncine” sono la prima cosa che facciamo dopo avere parcheggiato l’auto, prima di cominciare a fare una bella passeggiata sulla riva del mare.

Durante il lockdown ci chiamavamo spesso, tutti i giorni quando abbiamo preso entrambe il Covid, di quelle telefonate ricordo soprattutto le risate, perché noi in ogni situazione troviamo il lato ironico, in quel frangente ricordo era il suo compleanno, ho chiamato la fioraia per mandarle una bella orchidea, che fosse splendida quasi quanto lei, ho spiegato al negoziante di lasciarla sul muretto davanti alla porta, ho aggiunto “è a casa col Covid, anche io come lei, noi facciamo sempre tutto insieme “ e poi mi sono messa a ridere.

Lei è bravissima a fare le imitazioni, riesce a fare le voci delle persone benissimo e anche gli accenti e quando noi ridiamo insieme mi sento leggera come una bambina, come fossimo due compagne di scuola delle elementari e non due mamme e di figli grandi grandi, prossimi a spiccare il volo eppure ancora dolcemente impegnativi.

“Ho fatto gli schemi di storia per Franci” le dico, “io ho fatto il video a Leo mentre provava degli esercizi a corpo libero per un esame” mi dice lei, ci scambiamo consigli su tutto, perché ci vogliamo bene e  desideriamo sempre alleggerire il reciproco carico, ricette super veloci, operatori olistici, libri da leggere, film da guardare.

“Eli a febbraio esce il nuovo libro di Daria Bignardi!” le scrivo “lo so ti ho pensata, volevo scrivertelo” e mille cuoricini e mille foto dei nostri figli, una grande gioia quando all’altra succede qualcosa di bello, un macigno sul cuore quando qualcosa non va, nel mezzo la vita, le prove, i ragazzi che diventano grandi, che si misurano con i problemi dell’età adulta, con tonfi e trionfi, come da copione, e noi che vorremmo sempre esserci, sempre risolvere tutto per loro, non sempre si può, a volte bisogna fare un passo indietro, “stare” senza stringere, lasciare andare per fare volare…non sempre è facile allora c’è un rimedio: facciamo due passi insieme, guardiamo qualche bella vetrina, ci raccontiamo qualche progetto per il futuro, poi torniamo a casa più sollevate, grate l’una all’altra.

Poco dopo il lockdown ci siamo date appuntamento in una pasticceria, poi ci siamo messe in fila alla cassa, c’era un po’ di confusione, abbiamo aspettato veramente tanto il commesso si è scusato moltissimo, Elisa gli ha sorriso gli ha detto per rassicurarlo “Ma scherzi? Se c’è la fila e tanto lavoro io sono solo contenta, sono felice per te, gli ultimi mesi con tutte le attività chiuse sarà stata certamente dura”.

Questa è Elisa una ragazza buona e altruista, che vede sempre e solo il bello della vita, un’amica sincera che mi capisce nel profondo e che mi incoraggia sempre “Scrivi, scrivi, io ti leggo sempre…”.

Chiara Macina

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