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Cani: come dar loro uno scopo nella vita

Ogni cane dovrebbe avere uno scopo nella vita: essendo un animale sociale che vive in branco, la socioreferenza ci insegna che il cane si pone delle domande riguardo il suo ruolo: chi sono io? chi sono i membri del mio branco? qual’è il mio ruolo sociale all’interno del branco?

Avere uno scopo nella vita, per un cane significa essere felice, o quantomeno sereno.

Molti umani si preoccupano di non essere – o di non essere stati – in grado di rendere socialmente utile il loro amico. In genere questo succede perché, pensando da umani, crediamo chissà quali compiti complicati e complessi debba poter svolgere un cane.

In realtà il cane NON è nè complicato, né troppo complesso. Ha una mente “semplice”, lineare, che funziona con l’ottenimento di informazioni-base: qui posso mangiare, qui posso dormire in pace, qui so di non essere in pericolo, qui posso divertirmi ed in questo/i umano/i so di avere una guida sicura che mi indichi ciò che devo fare.

Quindi, il suo scopo è semplicemente quello di sentirsi utile, qualcosa che si può ottenere e raggiungere anche con il minimo impegno e il minimo sforzo.

Tanto per cominciare, cerchiamo di capire se il cane ha già intuito da solo una possibile strada per raggiungerlo: se osserviamo un branco di lupi, ci renderemo conto che i ruoli spesso sono spontanei, se non addirittura genetici. Alfa, Beta Omega in parte si nasce e in parte si diventa (quasi sempre per “elezione”, o per acclamazione, quando parliamo di alfa),  perché in natura non succede mai che ci sia qualcuno che dica ad ogni lupo “tu da grande dovrai fare il poliziotto”, oppure “tu avrai il compito di disinnescare i conflitti”. La predisposizione verso i vari ruoli/compiti all’interno del branco esiste già: poi è l’esperienza a raffinare e migliorare i vari ambiti.

Anche il nostro cane, con ogni probabilità, si sentirà “beta inside“, piuttosto che “omega inside“: un po’ per come è lui stesso, individualmente, e un po’ per come l’ha fatto diventare la selezione umana (se e quando ci sarà stata). A seconda di come si sente dentro, il nostro cane proverà ad assumersi spontaneamente il compito che più gli si addice: si ergerà, quindi, a difensore del branco, oppure avvisatore o cacciatore.

Purtroppo, in moltissimi casi, quello che lui sente essere il suo compito ideale non concorda neanche un po’ con le nostre di esigenze . Il cane “avvisatore”, per avvisare, ovviamente abbaia: non possiamo pretendere che sappia fare pat pat sulla spalla del suo umano e bisbigliargli all’orecchio “Ehi, guarda che sta arrivando qualcuno”, senza disturbare i vicini di casa. Ugualmente, il cane da difesa, per difendere chi ama, morde: non ha altra arma a disposizione. Se però difende il proprietario dagli operatori del 118 che stanno cercando di caricarlo in ambulanza perché si è sentito male, allora diventa un problema.

Quello che facciamo, spesso, spessissimo, troppo spesso, è di INIBIRE il suo comportamento, anziché cercare di regolarlo. Il che manda il cane in totale confusione. MAI inibire un comportamento spontaneo nel cane, perché spesso è proprio quello il suo “scopo nella vita”. Piuttosto, cerchiamo di imparare a regolarlo e controllarlo.

Una volta che avrà imparato a controllare il suo istinto, avremo un cane che:

  1. sa esattamente cosa ci aspettiamo da lui, qual è il suo compito nel branco e “cosa ci sta a fare” nella nostra famiglia (ovvero, un cane realizzato);
  2. abbaierà solo se avrà un motivo valido, perché segnalerà solo i pericoli reali.

Quindi, per dare al cane uno scopo nella vita: occorre seguire il più possibile le sue inclinazioni (di specie, di razza, individuali), il che significa anche scegliere il cane più adatto al nostro stile di vita e non costringere il cane ad adeguarvisi; trovare, eventualmente, soluzioni alternative, purché il cane sia sempre convinto che quello che gli facciamo fare (o che gli permettiamo di fare) non è uno sterile giochetto, ma qualcosa di utile, anzi proprio necessario al buon andamento del nostro branco-famiglia.

Per concludere, è importante ricordarsi che per la maggior parte di razze di cani praticare attività cino-sportive fa parte della loro natura e della loro memoria di razza. La compagnia non sempre basta, il cane è un atleta nato e come tale DEVE essere rispettato.

Stefano Centolani – Centro Cinofilo IO MI FIDO DI TE – Coriano (RN)

 

Stefano Centolani, Addestratore ENCI, da sempre coltiva la passione per l’universo cane. Istruttore e formatore cinofilo EPS CONI, dal 2008 ad oggi istruttore cinofilo presso il CENTRO CINOFILO IO MI FIDO DI TE a Coriano (RN).
Da circa sette anni opera a tempo pieno con cani di tutte le razze e dimensioni oltre a essere istruttore di obedience e rally-obedience. Inoltre pratica l’attività di agility dog, sheep dog e rally obedience con i miei cani.
Certificazione di addestratore formart per l’Emilia R

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