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Ceramica Italiana per San Marino

Fino al 10 gennaio 2016, presso la Pinacoteca di San Francesco, sarà possibile visitare Ceramica Italiana per San Marino, inaugurata il 30 settembre.

La mostra vede il Patrocinio della Segreteria di Stato per l’Istruzione e la Cultura; è inoltre realizzata in collaborazione con gli Istituti Culturali e promossa dalla Fondazione Cino Mularoni.

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Mentre all’interno di San Marino operavano le fornaci storiche, come quella di Alfredo Casali e Luigi Masi, alle quali sono seguite Marmaca e Titano, venivano commissionati manufatti ceramici fuori dal Territorio. Ciò era determinato dal numero di persone in visita sul Titano, in costante aumento, con una richiesta di souvenir pertanto più cospicua.

Mercanti e collezionisti si rivolgevano a maestranze italiane per la realizzazione di pezzi ispirati all’iconografia e alla storia sammarinese. Ne fanno parte la figura del Santo, le torri, lo stemma. I centri di produzione erano Faenza, Firenze, Gualdo Tadino, Deruta, Milano, solo per citarne alcuni. Sul catalogo della mostra, curato da Emanuele Gaudenzi, ne vengono nominati 35.

La raccolta presente è formata da 150 opere estremamente rare e preziose.

Si possono ammirare piatti da pompa, anfore, complementi per la tavola, pannelli istoriati e piccole sculture. I più noti mercanti erano: Mariotti, Savoretti, Belloni, Rufo Reffi, ma ne esistevano certamente altri.

La selezione è stata compiuta a partire da foto che riproducono 500 manufatti.

Ci troviamo di fronte non solo a souvenir, ma anche a pezzi da collezione.

La mostra prende in esame la prima metà del Novecento e conclude, come sostiene la curatrice Stefania Leardini, un ciclo durato decenni, dedicato al Novecento. Racconta il rapporto fruttuoso stabilito fra San Marino e le maestranze italiane che ha dato luogo a manifatture ceramiche davvero uniche, dove emerge la componente araldica, paesaggistica, storica e monumentale sammarinese.

La Fondazione Cino Mularoni, impegnata a promuovere iniziative di alto valore culturale e scientifico, aveva indetto in passato un concorso, Souvenir di San Marino, al quale avevo partecipato con molto entusiasmo. Era un tentativo per stimolare una produzione ceramica di elevata qualità, da proporre al turista che non si accontenta del solito souvenir industriale.

Ora non ricordo se il concorso fosse aperto anche ad autori che risiedevano fuori dal confine. Di certo, un concorso aperto all’esterno, potrebbe contribuire a portare l’attenzione su San Marino…in positivo!

Elisa Della Balda

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