Una promessa di bellezza
Lei gli invia foto allo specchio dei suoi outfit quotidiani per sor(ridere) insieme
Lui le invia foto di bellissimi paesaggi per sor(ridere) insieme
Insieme: alleggeriscono l’alleggeribile, desiderano regalarsi bellezza e sostenersi
Ciascuno ci mette del suo, lei è una donna lui un uomo, si parlano però con un linguaggio da bambini, non infantile ma onirico, fatto di parole in codice, narrazioni sempre in sospeso, ogni giorno si aggiunge un pezzetto nuovo, sul filo di un racconto che è comprensibile solo a loro.
Lei ha un vizio o un’inclinazione, mette un po’ di psicologia in ogni cosa, e questo si che è tipicamente femminile, però le cose più importanti le elabora sempre di pancia, come se il cuore dettasse e la mano scrivesse, poi molte ore dopo facendo tutt’altro le viene in mente come ha letteralmente concretizzato il suo pensiero e guarda il cielo pensa “penserà che sono impazzita” , ma è il pensiero di un secondo, ha capito una cosa: lui capisce sempre bene, è questo pensiero la rassicura e fa brillare.
Questo pensiero è diventato una delle certezze della sua vita e le dà il coraggio e la forza per fare tutto il resto.
Lui ha un superpotere decodifica ogni parola “alla lettera” e questo è il modo più saggio per entrare nell’animo di una persona, mille chilometri più in là di mille luoghi comuni, stereotipi e mille falsi e faticosi “ma io intendevo dire…”
Quando si mette il mantello da psicologa (di solito il lunedì mattina tra le nove e le dieci) lei pensa…ma perché gli uomini amano immortalare paesaggi e le donne se stesse?
Le viene in mente allora un pensiero fuori contesto, una considerazione che aveva trovato cittadinanza in un articolo scritto qualche mese prima, sul fatto che il sesso degli uomini è esposto e subito visibile, oltre a essere un interprete molto esplicito dei desideri ed emozioni del suo proprietario, quello delle donne è nascosto, più interno e nascosto, il primo meritocratico sincero e non in grado di simulare piacere, un po’ diversa la questione al femminile.
Lei ricorda da che punto di partenza è cominciata la sua riflessione (paesaggi e outfit) e dove ha poi deviato e si sorprende ancora molto di quanto siano centometriste le sue sinapsi, vorrebbe dire a quella maestra che cercava di consolare sua mamma per l’eccesso di fantasia della sua bambina che spesso la portava a distrarsi troppo e costituiva un pericolo per il suo rendimento scolastico, che la situazione rimarrà invariata.
La fantasia crescerà di pari passo alla statura, peso, lunghezza dei capelli, candeline spente sulla torta di compleanno.
Lei non ama troppo le generalizzazioni, fugge dai luoghi comuni sa che ciascuno di noi è una storia a sé, a volte si creano incastri perfetti a volte no.
Ha con il tempo sviluppato un amore viscerale per gli innesti di qualsiasi tipo e natura e passa la giornata a cercarne di suo gradimento.
Un outfit allo specchio e un paesaggio sono un innesto perfetto per una ragione ben precisa: “Non c’è centro senza sfondo”.
Lei trova il suo centro in lui, con naturalezza e leggerezza, senza delegargli il compito gravoso di esserlo per lei.
Lo è e basta.
Il rubinetto non ha bisogno dell’ispirazione per erogare acqua.
Senza un contesto (sfondo) anche l’idea più chiara è incompresa.
Come in un dipinto la mia figura i miei pensieri più intimi hanno un senso solo se c’è un fondo che li sostiene guarda e comprende e io ho finalmente trovato il mio.
Per lei, lui è una garanzia e promessa di bellezza permanente.
Chiara Macina