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Io: in volo su un tappeto volante

Io: in volo su un tappeto volante

In questi giorni ci sentiamo un po’ tutti sospesi in una bolla, in un involucro ovattato o meno che ci fa sentire in una mezza via tra ciò che è stato e ciò che sarà, con le sicurezze per quanto precarie del nostro ieri e le incertezze sul futuro.

Sospesi in un tempo nuovo e solo nostro, protetti dalle nostre mura domestiche, alla ricerca di nuovi ritmi che scandiscano le nostre giornate e ci portino nel nostro domani, si rassetta casa, si cucina, si gioca con i figli, si cerca di tenere alto il loro morale, ci si ritrova a tavola e si tenta di parlare d’altro, spesso si finisce a programmare durante il pranzo cosa si mangerà a cena, si progettano “spese consapevoli” per uscire il meno possibile, lo stretto necessario, si cerca poi tra gli scaffali di un supermercato qualche bagliore di luce, per portare ai propri bambini un messaggio dalla quotidianità: la loro merenda preferita o quelle bibite che in tempi normali erano concesse di rado.

Uno dei miei momenti preferiti della giornata è quello che dedico ad aiutare mio figlio nei compiti, pensando a passato e trapassato penso all’avvenire, a un tempo in cui lui sarà un adulto speriamo in grado di usare bene un congiuntivo e allora mi chiedo come sarà quel tempo, cosa ci attende dopo questa bolla, come sarà il futuro nostro e dei nostri figli, cerchiamo di arrivarci al meglio.

Ho riscoperto in questi giorni le chiacchierate al telefono, un piacere dell’adolescenza, il lusso di ciarlare un pò con un’amica e dirle “Sono qui e faccio questo e tu?”, tutto ha un sapore speciale soprattutto le immagini “della vita fuori” scatti di un’alba che mi regala un’amica che sta andando al lavoro e vuole mostrarmi la bellezza di un paesaggio sapendo che io non potrò vederlo almeno per un po’ , oppure l’immagine della scrivania disordinata che un amico tornato dopo tanto al lavoro mi invia per farmi sentire più vicina a sé.

Proprio questa fotografia mi ha portato suggestioni e ricordi bellissimi, in primo piano il tappetino di un mouse, ma non uno qualsiasi, uno speciale, il regalo che qualche anno fa gli portò una persona in vacanza lontano, un tappeto che mi fa pensare alla storia di Aladin, ancora prima a quella che leggevo da piccola, una favola dei fratelli Andersen o Grimm, non ricordo bene.

Il tappeto volante è un motivo popolarissimo in letteratura. Si tratta di un immaginario mezzo di trasporto usato per trasportare rapidamente o istantaneamente persone in luoghi lontani.

Chi non sogna di averne uno?

In primo piano nel racconto un tappeto che poteva portare il suo protagonista su in cielo e ovunque desiderasse andare….in quanti lo pensiamo in questi giorni a luoghi e persone che vorremmo raggiungere…

Io dove andrei? Io ho strette intorno a me le persone con cui voglio stare, certo non tutte, ma la mia famiglia, il mio per sempre, se potessi però salire per qualche sortita veloce su quel tappeto so dove vorrei volare, per poi tornare a casa:

Se avessi un tappeto volante in questo momento…

-Vorrei per un attimo sedere ai piedi del letto degli amici che amo, vederli respirare sereni immersi nel sonno e baciarli sulla fronte;

-Andare in un campo fiorito e raccogliere margherite per il gusto immenso d’intrecciarle e farne una coroncina come ai tempi della ricreazione a scuola;

-Salire sino la Prima Torre e cercare guardando il panorama dall’alto la mia casa, quella a forma di cubo che riesco sempre a individuare da lassù;

-Respirare l’aria di mare, gustarmi la salsedine e il suo odore nelle narici, quello che mi fa immediatamente pensare a storie di mari e pirati;

-Arrivare in una scuola nel momento esatto in cui suona la campanella di fine lezione osservare i bambini che saltano tra le braccia dei genitori e sentirli salutare i compagni con la certezza che si riabbracceranno il giorno dopo.

Chiara Macina

 

 

 

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