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Intervista a Marta Pozzatello autrice di “Progetti in trolley”

“Progetti in trolley” è un romanzo autobiografico dove viene raccontata la storia di Cloe, una ragazza che, dopo varie vicissitudini dolorose della sua vita, decide di rimboccarsi le maniche e reinventarsi la vita. Decide di narrare la sua vita, scrivendola nero su bianco. Riesce a trovare una casa editrice che crede in lei, e così inizia la sua avventura nel mondo della scrittura. Nel frattempo scoppia la pandemia dovuta al Covid ed è costretta, come tutti, a stare chiusa in casa. Lei, che ama viaggiare, decide di ripercorrere attraverso foto e immagini, i viaggi fatti in precedenza, e li riporta su carta, scrivendoli come fosse un diario di bordo. Racconta 30 mete diverse, toccando varie parti del mondo. Per cui oltre ad essere un romanzo rosa, può essere usato anche come guida turistica per chi volesse recarsi negli stessi posti.

Intervista all’autrice Marta Pozzatello

https://www.libreriauniversitaria.it/progetti-trolley-pozzatello-marta-planet/libro/9788831467933https://www.libreriauniversitaria.it/progetti-trolley-pozzatello-marta-planet/libro/9788831467933

1) IL DOLORE COME PREMESSA DELLA RIPARTENZA E’ QUESTO L’IMPUT DEL TUO LIBRO…PASS PARTOUT UN TROLLEY E UN INCONTRO DEL CUORE. E’ COSI’ CHE NASCE LA TUA STORIA?

La mia storia nasce dall’incontro della protagonista con un ragazzo, che le darà la forza di apportare cambiamenti alla sua vita. Questo includerà cambiamenti sia a livello personale, che a livello lavorativo. Insieme condivideranno diverse passioni, tra cui quella del viaggio. Il trolley viene usato come riferimento alla facilità e alla prontezza di ripartire velocemente.

2) LA SCRITTURA E’ SPESSO UNA BACCHETTA MAGICA, UN PONTE VERSO GLI ALTRI, UNO STRUMENTO DI RIELABORAZIONE DEL VISSUTO. E’ STATO COSI’ ANCHE PER TE?

La scrittura per me è stata terapeutica. Mi ha aiutato a tirare fuori delle emozioni e delle sofferenze che a voce non sarei riuscita a fare. Scrivere, mi ha curato l’animo interiore.

3) TU DICI DI AVER TROVATO UNA CASA EDITRICE CHE HA CREDUTO IN TE E NEL TUO ROMANZO. QUAL E’ STATO IL TUO PERCORSO NEI MEANDRI DELL’EDITORIA?

Il primo approccio con l’editoria l’ho avuto al termine del mio primo romanzo “Ricomincio da Planner”. Una volta finito di scriverlo, ho cercato su internet tutte le case editrici e ho inviato loro il mio manoscritto, con la consapevolezza che prima di 6 mesi non mi avrebbero risposto. Invece, con mia sorpresa, dopo circa 3 mesi, mi hanno risposto ben 4 case editrici. Ero felicissima. Poi ho scelto di firmare il contratto con quella che mi aveva dato più fiducia e devo dire che non mi ero sbagliata. Sempre con loro ho pubblicato questo mio secondo libro.

4) QUAL E’ IL MOMENTO DELLA GIORNATA CHE DEDICHI A QUESTA ATTIVITA’ CHE E’ COLLATERALE AD ALTRE STRADE PROFESSIONALI?

Premetto che per me scrivere è passione, è rilassante, è piacevole. Per cui cerco di ritagliarmi del tempo da altre attività. Sono una mamma di due bambini, di 5 e 11 anni, per cui già loro assorbono la maggior parte del mio tempo. Poi svolgo due lavori: uno come impiegata part-time in un supermercato e l’altro come wedding e event planner, per organizzare eventi e matrimoni. Per il primo trovavo il tempo durante il riposino pomeridiano del bimbo piccolo. Per il secondo, invece eravamo chiusi in casa per la pandemia, per cui di tempo ne avevo a sufficienza. Per il terzo, che sto scrivendo, invece, mi ritaglio del tempo al mattino presto o alla sera.

5) ARRIVA IL COVID E TU APPASSIONATA VIAGGIATRICE TI RITROVI IN CASA. TI INVENTI ALLORA UN NUOVO MODO DI VIAGGIARE. E’ STATO COME METTERE ORDINE NELL’ALBUM DEI RICORDI?

E’ stato un trauma per tutti essere rinchiusi a casa, tra le quattro mura. Ancor più traumatico lo è stato per coloro, che come me, amano viaggiare. Non poter organizzare un viaggio e non sapere nemmeno, se e quando, si sarebbe potuti ripartire, lasciava un amaro in bocca. Così, mi è venuta l’idea di rispolverare foto e immagini di viaggi fatti prima del covid, e ho deciso di ripercorrerli, scrivendo una specie di diario di bordo, con percorsi, aneddoti e ricordi. Sicuramente è servito per viaggiare con la mente!

6) TRENTA METE DIVERSE, UN DIARIO DI BORDO MA ANCHE UNA GUIDA TURISTICA PER VIAGGIATORI. COME HAI ORGANIZZATO E DIVISO LE VARIE METE?

Diciamo che ne ho scelte 30, ma ho toccato anche altre città e stati. Ho scelto quelle che ritenevo più significative sotto l’aspetto culturale e dei ricordi. In alcuni posti ci sono tornata più di qualche volta, in altre mi è bastato una sola volta per entrarmi di diritto nel cuore. Credo che ogni viaggio sia a sé, e lasci comunque una traccia positiva dentro ognuno di noi.

7) QUALE TI HA TOCCATO PIU’ IL CUORE?

Sono parecchie le tappe che mi sono rimaste nel cuore. Come dicevo prima, ogni viaggio mi ha insegnato o lasciato qualcosa. Se dovessi dirti quale mi ha toccato il cuore, tra quelli elencati nel libro, potrei dirti in primis Parigi. Non per questo l’ho visitata per 3 volte, ed è stato il primo viaggio fatto all’estero, dopo il lockdown. Poi, sicuramente, New York, ammirata per la sua vitalità e frenesia. Un’altra tappa è stata Israele. Il contrasto tra la modernità di Tel Aviv, e la storia e l’antichità di Jaffa e Gerusalemme, credo non si possa trovare in altri paesi al mondo.

8) QUALE CONSIGLIERESTI AL VIAGGIATORE AVVENTUROSO, COMODO E CURIOSO?

A coloro che amano l’avventura, consiglierei, senza dubbio, la Sardegna e la Corsica. Sono isole stupende e con una natura selvaggia e naturale, che ti portano ad avventurarti in sentieri e calette meravigliose. Ma anche Rodi è un’isola selvaggia ma con una grande storia alle spalle.

Per chi ama la comodità, potrei consigliare le città d’arte come Barcellona, Parigi, Palma di Maiorca, Roma e Venezia, dove, se uno non vuole camminare, può scegliere di utilizzare i mezzi di trasporto, via terra o via mare, e le può visitare tranquillamente.

Per quelli curiosi, potrei proporre le isole di Madeira o Tenerife, oppure, come menzionavo prima, Israele è molto bella per chi vuole vedere in prima persona i posti storici e biblici, e passare le serate in locali moderno sul lungomare di Tel Aviv.

9) QUAL E’ LA DIFFERENZA SALIENTE TRA IL GITANTE E IL VIAGGIATORE?

Per me il gitante è colui che ama vagare senza una meta precisa. Per lui l’importante è viaggiare. D’altro canto, il viaggiatore è colui che, oltre ad organizzare un viaggio, lo vive approfondendone la cultura, la storia e i siti turistici. Diciamo che un vero viaggiatore potrebbe essere l’unione di entrambi.

10) IL VIAGGIO E’ UN’AVVENTURA IN SOLITARIA O UN PERCORSO DA CONDIVIDERE?

Per me è bello condividere un viaggio. Se al tuo fianco hai persone che amano viaggiare, è un percorso da fare insieme.

Un momento della presentazione del libro al Tresessanta di San Marino

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