Ciascuno di noi visto da vicino è molto strano
Oggi ho rivisto un film che mi ha sempre affascinato molto “Supereroi”, al centro la storia di un uomo e una donna che si innamorano, si amano, si lasciano, si incontrano di nuovo, si ritrovano.
Per un pò o per sempre?
Al centro il clichè di tutti i clichè: lei artista lui fisico, estro e razionalità, chi possiede uno e chi possiede l’altro?
A volte si gioca a ruoli ribaltati, a volte ci si scambia la “maschera”, certamente condividendo un tempo insieme ci si influenza e condiziona reciprocamente almeno cento volte.
I temi trattati nel film mi hanno stimolato molte riflessioni: si parla di tempo che non esiste secondo le leggi della fisica e diventa importantissimo quando non se ne ha più secondo quelle del cuore, si dibatte di “per sempre” impossibile per lei dirlo o anche solo pensarlo, un futuro che salvo impercettibili margini di incertezza non ha segreti per lui.
Eppure è Lui alla fine a dire “mi sono sbagliato” l’imprevedibile può accadere, un “per sempre” lanciato al futuro sceglie di dire Lei.
La protagonista del film è Anna una fumettista, sua è una striscia su un mensile dedicata ai “supereroi” che nella sua visione artistica sono le coppie che scelgono di continuare a stare insieme, ritratte vis a vis con tutti gli ostacoli che si possono interporre al loro cammino: la noia, la tentazione, il tradimento, i silenzio, i figli, la routine, gli suoceri, i sogni non condivisi, gli spazi, gli interessi diversi.
Perché due persone scelgono comunque di stare ancora insieme dopo tanti anni?
Non sarebbe più semplice dirsi un “arrivederci è stato bello e ricominciare un nuovo capitolo?”.
La verità è sempre molto interessante da ascoltare anche se dolorosa, forse è il contrario della noia, quando viene detta all’altro con sincerità la coppia fa comunque un passo, resta da vedere se la confessione possa essere oggetto di rielaborazione e volano a un nuovo inizio oppure diventi uno stop.
Io credo vada comunque esplicitata.
“Io dopo la morte voglio diventare un fumetto” questo dice Anna.
Io invece terminata la mia esperienza terrena vorrei diventare un capitolo di un libro, uno di quei romanzi russi sofisticatissimi e introspettivi, oppure di una favola.
Io il clichè dell’artista e del matematico l’ho vissuto e ne ho goduto per tanti anni, Io scrivo Lui analizza, dopo aver studiato per tanto tempo il mondo dei numeri e altre cose che non ho mai capito bene, ora confronta dati, prospetti, prevede il rischio.
Non glie l’ho mai detto ma è una cosa che mi affascina moltissimo, così come le storie sui teoremi e la loro applicazione pratica così come sapere che conosce così bene questo mondo eppure quando si trova a spiegare le equazioni ai nostri figli perde la pazienza, gli sembra impossibile non avere il massimo rispetto per i numeri. Sono le sole occasioni in cui alza la voce.
Io gli ho spesso ripetuto per entrare nel suo mondo ciò che ricordo, cose imparate a memoria: le tabelline, l’area dei poligoni e poco altro, lui per entrare nel mio si è sorbito dei film di sei ore con i sottotitoli, mostre e organizzazione di concorsi d’arte, presentazioni di autori e tanto altro.
Forse si è più sforzato lui di fare toc toc al mio mondo che io al suo.
Un matematico è un uomo razionale?
No, non credo è piuttosto una persona aperta a ogni possibilità che vive in un mondo tutto suo, ma questo è quello che dicevo quando ero molto giovane crescendo mi sono resa conto che ciascuno di noi visto da vicino è molto strano ed è questa particolarità ad attrarci come calamite “ho quel pezzetto che manca a te hai quel pezzetto che manca a me” talvolta l’incastro è perfetto, a volte no, talvolta dura molti anni e poi non funziona più.
Cosa fa restare una coppia insieme?
La verità.
Mettere un punto e ricominciare (oppure mettere un punto e separare le proprie strade).
Chi sono io senza di te?
Sei il pezzo che mi rende non completa ma felice?
Riesci ancora a incuriosirmi?
Hai ancora una parte di puro mistero e magia che io ho voglia di esplorare?
Queste sono le domande che ogni coppia si dovrebbe fare.
Lui direbbe “se c’è un problema c’è una soluzione”.
Chiara Macina