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In Bretagna il festival dei capelli rossi

In Bretagna il festival dei capelli rossi

Pascal Sacleux è un fotografo francese, di Rennes, che ha lanciato la sua personalissima battaglia contro la discriminazione verso le persone con i capelli rossi: in oltre un anno e mezzo ha fotografato ben 527 persone “rosse”, con modelli di età compresa tra due mesi e 84 anni, ha realizzato un libro, e infine, sta organizzando un festival per le teste rosse si terrà il 25 agosto a Orgères, a sud di Rennes.

Sin dai tempi antichi, le persone con i capelli rossi sono state vittime di stereotipi e pregiudizi; in particolare, durante il Medioevo erano sinonimo di desiderio sessuale bestiale e degenerazione morale. “Montague Summers, nella sua traduzione del Malleus Maleficarum, annota che nel medioevo avere i capelli rossi era segno dell’essere una strega, un lupo mannaro o un vampiro.” (Wikipedia)
Ma già nell’antico Egitto si consideravano i rossi come discendenti di Seth e si attribuiva loro una maggiore ferocia.

Foto: Pascal Sacleux

 

Anche in tempi recenti, avere i capelli rossi può portare a subire qualche discriminazione, se non altro perché, purtroppo, i cliché sono duri a morire (portano sfortuna, ancora si pensa che siano legati in qualche modo alla stregonerie, ecc..), per non parlare dei diminutivi con cui spesso ci si rivolge loro, “pel di carota”, primo fra tutti!

Senza volerlo, Pascal Sacleux è diventato un portavoce ufficiale della causa di roussitude.
Il suo progetto inizia con una serie di ritratti esibiti all’aereoporto di Rennes per testimoniare ed esaltare la bellezza delle persone con i capelli rossi; se all’inizio era pura estetica, il progetto ha assunto rapidamente una dimensione sociale, perché tra beffe ed insulti quotidiani, non è bello essere rossi in Francia nel 2017. “È una forma di razzismo che dura da secoli. Molti rossi hanno davvero sofferto durante l’adolescenza e alcuni sono socialmente distrutti”, ha dichiarato Pascal Sacleux.

Foto: Pascal Sacleux

 

Il lavoro di Pascal Sacleux esposto all’aereoporto di Rennes non è passato inosservato, finendo addirittura copertine dei giornali americani: “Il ritorno è stato così incredibili che non ho voluto fermarmi“.
Ha così continuato a viaggiare per tutta la Bretagna per ritrarre tutti i “rossi” incontrati strada facendo, arrivando a fotografarne oltre 500, tutti raccolti nel suo libro ‘Ornements de rousseur’. “Le persone sono felici di incontrarsi. Almeno non li guardiamo come bestie curiose o marziane per una volta“, dice il fotografo.

Foto: Pascal Sacleux

 

Il culmine del suo lavoro sarà però il raduno che si svolgerà il 25 agosto a Orgères, a sud di Rennes, in modo che Orgères diventi per un giorno la capitale della roussitude: musicisti rossi, gestori di stand rossi, rossi provenienti da tutta la Francia e oltre-confine, sulla falsa riga di quelli già esistenti di  Irlanda, Scozia e Breda nei Paesi Bassi.

Un invito speciale per il festival è stato rivolto al cantante inglese Ed Sheeran.

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