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Animali domestici: attenzione alle piante velenose

Animali domestici: attenzione alle piante velenose

Tra i vari accorgimenti per il benessere dei nostri amici a 4 zampe, rientrano anche le piante e i fiori ornamentali che arredano le nostre case e abbelliscono i nostri giardini: alcune di queste, a volte insospettabilmente, possono essere tossiche sia per i cani che per i gatti.

AZALEA

L’azalea è una pianta da giardino con foglie e nettare fortemente irritanti, anche in quantità minime: quando ingeriti possono causare problemi gastrointestinali, neurologici e cardiologici anche letali. I sintomi si manifestano con perdita di appetito, disturbi digestivi acuti, salivazione eccessiva, coliche, diarrea, debolezza, depressione, frequenza cardiaca debole, paralisi. Un’intossicazione grave può portare al coma o alla morte per arresto cardiocircolatorio.

AGRIFOGLIO

Molto apprezzato come pianta ornamentale, l’agrifoglio nasconde numerose insidie:  in particolar modo le bacche – solitamente di color rosso acceso – presentano principi tossici e nocivi sia per la nostra salute che per quella dei cani e dei gatti. Ma anche le foglie, che contengono saponine, metilxantine e cianogeno, rappresentano una fonte di disturbi per cani e gatti. L’intossicazione si manifesta con eccesso di salivazione, vomito, diarrea, inappetenza e affaticamento dell’animale. I problemi maggiori investono l’apparato gastro-intestinale: ingerire fino a venti di queste sgargianti gemme può provocare addirittura la morte.

CICLAMINO

I principi attivi che rendono il ciclamino tanto tossico per i nostri animali sono ciclamina e saponine. La velenosità interessa tutta la pianta che può risultare dannosa, in egual misura, sia per i cani sia per i gatti, provocando gravi problemi gastro-intestinali e, in alcuni casi, portando addirittura alla morte. Il grado di tossicità del ciclamino è maggiore nel bulbo, (che però, fortunatamente, non è facilmente raggiungibile), ma anche i fiori, se ingeriti, possono essere causa di diarrea, vomito e portare a convulsioni.

DIEFFENBACHIA

Molto diffusa nei nostri appartamenti, è moderatamente irritante per i cani, mentre provoca intossicazioni più gravi nei gatti. Radici, foglie e fusto contengono un lattice bianco-verdastro tossico per entrambe le specie. Le reazioni possono essere per contatto, con simil-allergiche sulla cute (eritemi e vescicole); per masticazione con irritazione, gonfiore e dolore intenso al cavo orale e a tutto l’apparato digerente, tumefazioni faringee e edemi alle mucose, ipersalivazione; per ingestione con vomito e diarrea. Anche i reni talvolta risentono dell’intossicazione. Può causare la morte se non si interviene tempestivamente.

EDERA

Le foglie, così come i suoi fiori e bacche, se ingerite, possono provocare problemi gastro-enterici e risultare estremamente dannose per la salute dei nostri amici a quattro zampe. In seguito a una sua assunzione, sono riscontrabili vomito, nausea, diarrea, tremori diffusi e scompensi respiratori. Con un consumo cospicuo di edera gli animali rischiano di andare incontro a morte certa per complicazioni nervose e cardiache.

FILODENDRO

Anche il filodendro è una comune pianta da appartamento pericolosa soprattutto per i nostri amici felini (ma non innocua per i cani). La minaccia è rappresentata da foglie, piccioli e fusto, contenenti una linfa estremamente irritante per pelle e cavo orale. Allo stesso modo della Dieffenbachia, la masticazione e l’ingestione provocano problemi gastroenterici, dolori addominali, infiammazioni e gonfiore al cavo orale. Si aggiungono più seri problemi ai reni: nefriti acute possono causare insufficienza renale e, se non si interviene repentinamente, la morte.

OLEANDRO

L’oleandro è  estremamente tossico sia per i cani sia per i gatti (come d’altronde per l’uomo): l’ingestione di quantità anche minime può portare il nostro animale alla morte, perché le tossine dell’oleandro possono causare crampi, nausea, vomito, ipersalivazione, irritazione delle mucose, diarrea sanguinolenta e dispnea. Ma gli effetti più gravi e potenzialmente letali si riscontrano a livello cardiaco: aritmia, problemi alla conduzione del cuore e alla gittata.

ORTENSIA

La particolarità di questa pianta risiede nei grossi agglomerati di fiori, che formano delle corolle colorate, quindi occorre, pertanto, prestare particolare attenzione durante la primavera e l’estate, quando l’ortensia raggiunge il massimo grado di fioritura. Si tratta di una pianta molto tossica che contiene glocosidi dall’effetto cianotico che possono provocare semplice sonnolenza, ma anche vomito, diarrea e problemi respiratori che portano, nella peggiore delle ipotesi, al decesso dei nostri animali, ma specialmente nei gatti.

STELLA DI NATALE

La stella di Natale può essere tossica per i nostri amici perché contiene un lattice altamente urticante: raramente questa linfa causa problemi seri se assunta in modiche quantità, ma prestiamo sempre molta attenzione, soprattutto se si manifestano gonfiore e bruciore, irritazione di cavo orale, esofago, stomaco e intestino, tosse e senso di soffocamento, conati e vomito, dolori colici e diarrea.

 

 

TASSO

Il tasso, conosciuto con l’appellativo di “pianta della morte”, è sicuramente una delle piante maggiormente velenose e tossiche. Produce delle specie di bacche rosse: se la polpa delle bacche risulta commestibile, lo stesso non può essere detto per il seme, per i rami, la corteccia e le foglie, che contengono tassina, un principio attivo dall’effetto narcotico e paralizzante. Gli effetti della tassina variano da semplici nausee accompagnate da vomito e diarrea, a ben più gravi forme di alterazioni al funzionamento del sistema nervoso che possono provocare convulsioni, complicazioni respiratorie e portare altresì al coma. Ma non solo, si possono avere anche tutta una serie di sintomatologie che vanno da disturbi gastro-intestinali ad abbassamento della frequenza cardiaca con vasodilatazione, ipotermia e problemi respiratori.

 

 

I casi di avvelenamento da pianta, soprattutto durante i primi mesi di vita dei nostri animali, non sono rari. Tenere sotto controllo un cane è sicuramente più semplice rispetto a un gatto, ma si possono comunque assumere piccoli accorgimenti, come predisporre delle barriere di protezione attorno alle piante più nocive, se dimorate all’esterno, oppure posizionare vasi e fioriere in zone sicure, quando si trovano all’intero. In ogni caso, al minimo sintomo o campanello d’allarme è buona norma non esitare e contattare tempestivamente il veterinario.

 

Fonte: hellogreen.it

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