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Van Gogh in mostra a Vicenza

Vincent van Gogh, Campo di papaveri, 1890 olio su tela, cm 73 x 91,5 L'Aia, Gemeentemuseum prestito del Cultural Heritage Agency of the Netherlands

Dal 7 Ottobre 2017 all’8 aprile 2018, 129 opere di Vincent Van Gogh saranno esposte alla Basilica Palladiana di Vicenza.

Vincent van Gogh, Paesaggio sotto la pioggia ad Auvers, 1890 olio su tela, cm 50 x 100 Cardiff, Amgueddfa Cymru – National Museum Wales / The Davies Sisters Collection

Una produzione di opere enorme, quella di Van Gogh, capace di dipingere anche due quadri a settimana, divenuta simbolo dell’immaginario collettivo di una notte stellata o di un campo di grano, anche per chi non sa nulla, o quasi, di arte e di dipinti. Un artista in auge da quasi 130 anni, presente nei più importanti musei del mondi e nelle più grandi collezioni private, con opere battute all’asta a cifre record da capogiro!

Una mostra molto attesa, “Van Gogh. Tra il grano e il cielo”, che presenterà in via del tutto eccezionale ben 129 opere (43 quadri e 86 disegni), organizzata dalla Fondazione Linea d’Ombra di Marco Goldin.

Tanto geniale quanto incompreso in vita, van Gogh influenzò profondamente l’arte del XX secolo.

Vincent van Gogh, Il ponte di Langlois a Arles, 1888 olio su tela, cm 49,5 x 64 Colonia, Wallraf-Richartz-Museum & Fondation Corboud © Rheinisches Bildarchiv Köln

 

Vincent Van Gogh nacque il 30 marzo 1853 a Groot-Zundert, un villaggio del Brabante, in Olanda, di circa seimila abitanti. Iniziò a disegnare da bambino, nonostante le forti pressioni e le norme severe del padre, pastore protestante, e continuò fino all’età di 27 anni, quando decise di di diventare un pittore vero e proprio.
Trascorrerà la sua vita soffrendo di frequenti disturbi mentali, e morirà all’età di 37 anni ad Auvers-sur-Oise, in Francia, il 29 luglio 1890, per una ferita da arma da fuoco, molto probabilmente auto-inflitta.
La maggior parte delle sue opere verranno realizzate negli ultimi due anni della sua vita, con soggetti che spaziano da autoritratti, paesagginature morte di fiori, dipinti con cipressi, a rappresentazione di campi di granogirasoli.

Vincent van Gogh, Il seminatore, 1882 inchiostro nero e acquerello su carta, mm 610 x 400 Amsterdam, Kunsthandel P. de Boer

 

All’epoca della sua morte non è ancora un pittore molto conosciuto, tantomeno apprezzato. Oggi è uno degli artisti più famosi al mondo, arrivando ad essere addirittura super-inflazionato con le sue opere riprodotte in maniera compulsiva su magliette, tazze, e gadget di ogni genere.

Nella splendida e suggestiva basilica progettata dall’architetto rinascimentale Andrea Palladio, monumento riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’Unesco, si può provare la sensazione di entrare in una sorta di laboratorio dell’anima di Van Gogh, quel luogo segreto dove si sono formate le immagini che hanno preso vita sulle sue tele, “una vera e propria via crucis nel dolore e nella disperazione del vivere”.

Vincent van Gogh, Vecchio che soffre (“Alle porte dell’Eternità”), 1890 olio su tela, cm 81,8 x 65,5 Otterlo, Kröller-Müller Museum

 

Fonte: huffingtonpost.it

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