giovedì , Aprile 25 2024

Il coraggio di dire un bel no grazie

In una società che sembra popolata solo da replicanti che parlano, agiscono e forse in alcuni casi pensano allo stesso modo, la differenza la fa chi disobbedisce, chi ha il coraggio di dire no!

Il coraggio di dire un bel no grazie

Ci sentiamo ripetere da una vita che dobbiamo fare i bravi, obbedire ai genitori, agli insegnanti, agli educatori, a rispettare in silenzio i datori di lavoro che spesso non ci rispettano come noi facciamo con loro, a vivere la vergogna per essere omosessuali, a sopportare le percosse di chi vive sotto il nostro tetto per evitare la vergogna e il giudizio, a essere servili con chiunque per essere accettati e non isolati, a scendere a compromessi con noi stessi perché altrimenti saremmo abbandonati e non amati.
In una società in cui la paura regna sovrana ed è diventata lo strumento prediletto per chi ci vuole manipolare e rendere schiavi, io ho scelto di disobbedire. E sapete perché? Perché c’è solo una persona a cui devo rendere conto nella vita per quello che faccio, e sono io.
Qualunque azione farete sarà giusta per alcuni e sbagliata per altri, ma loro non vivono la vostra vita, e non sono voi. Come possono sapere ciò che fa sorridere il vostro cuore e farvi sentire al posto giusto nel momento giusto?!

Pane e sensi di colpa? anche no

Veniamo educati a pane e sensi di colpa. Cresciamo credendo che se non rispondiamo affermativamente alle richieste degli altri non saremo più amati o ben voluti, temiamo di essere giudicati e reputati non meritevoli di nulla. Invece siamo solo manipolati da chi vuole controllare attraverso questi meccanismi la nostra vita. Ecco che le nostre scelte non saranno mai quelle giuste ( ovvio, non sono quelle degli altri!), che verremo additati come inaffidabili, teste calde, ribelli, persone su cui non si può contare.
Se passiamo una vita a vivere come “zerbini” per paura di essere abbandonati, nel momento in cui alzeremo la testa e ci sveglieremo dal torpore di una vita, ci sentiremo accusare di essere cambiati, di non essere più la stessa persona, che probabilmente siamo stati traviati, influenzati, portati sulla cattiva strada da chi istiga alla ribellione.
“E’ colpa di quella persona se sei cambiato!”
“Una volta sì che si poteva parlare con te”
“Adesso fai solo quello che vuoi”!

No, no e ancora no!
Certo che faccio quello che voglio, è la mia vita! Cosa dovrei fare, quello che dici tu? E perché dovrei farlo? Pensi forse di sapere meglio di me quello che è giusto per me stesso? E in base a cosa ti arroghi questo diritto? Sei forse Dio?”
Nella mia esperienza personale la persona che più di tutte ha cercato di “controllare “ la mia vita è stata mia madre. Condivido con voi questo pensiero perché so che è una situazione comune a tante persone. L’eccesso di amore, a volte, fa più danni che altro, perché nel tentativo di risparmiare certe esperienze ai figli, i genitori impediscono loro di crescere.
La tipica frase “fai come ti dice la mamma, vedrai che non sbagli” ha fatto più danni psicologici del termine “petaloso” approvato dall’Accademia della Crusca. Le mamme, esseri superiori sotto tanti aspetti, peccano spesso di superbia credendo di poter avere figli felici seguendo però le loro idee e i loro desideri piuttosto che quelli dei loro infanti, che poi a trent’anni si ritrovano dallo psicologo vittime del complesso di Edipo. E la tecnica subdola e spesso inconscia di obbligare i figli a fare ciò che dicono ricorrendo a ricatti morali o peggio all’insorgenza di pseudo malattie ( non parliamone adesso che mi fai venire mal di testa….intanto fai questo) è l’arma più usata.
Cosa potrebbe mai succedere se diceste no a una richiesta?
Pensate alla più terribile delle conseguenze. E’ forse mortale? Vi metterebbe a rischio di arresto? Potreste essere diseredati? Vi porterebbe all’estinzione?
La risposta a tutte queste domande è NO. Lo stesso NO che dobbiamo imparare a dire quando non vogliamo fare una cosa. Lo stesso NO che dobbiamo dire quando un’azione stride dentro di noi come le unghie sulla lavagna. Non saremo meno amati perché scegliamo noi stessi prima degli altri. Le persone più affascinanti nella vita son per me quelle che trasudano sicurezza e impudenza da tutti i pori, e non perché siano egoiste ma perché si rispettano profondamente, e questa forza si percepisce, è come un campo magnetico che entra in risonanza con noi. Certe persone o si amano o si odiano, ma sicuramente non passano inosservate perchè hanno quel carisma e quel coraggio che vorremmo avere tutti, quello cioè di onorare se stessi e di non sottostare a nessuna legge che non sia la propria.
Quindi imparate a dire No, imparate a disobbedire, dite no alla persona che abita sotto il vostro tetto e che vi vessa fisicamente o psicologicamente perché ha degli irrisolti suoi personali su cui ancora non ha lavorato.
Dite No all’insegnante che invece di educare si permette di punire, umiliare e usare metodi poco ortodossi protetto da uno status che in realtà non lo rende superiore a nessuno.
Imparate a difendere appassionatamente voi stessi, siete le uniche persone al mondo che lo possono fare.
Difendetevi, amatevi più di qualunque cosa, non permettete a niente e nessuno di dirvi che non valete, di dirvi che quello che voi pensate, che quello che volete e soprattutto che non volete non è giusto.
La vostra verità la conoscete soltanto voi, e allora difendetela.
Abbiate il coraggio di colorare fuori dai margini, non abbiate paura di uscire dai bordi, altrimenti sarete soltanto altri soldatini che ubbidiscono agli ordini per paura della punizione.
La vita ci ha fatto sovrani di noi stessi, ce lo dimentichiamo troppo spesso.
Vogliamo essere schiavi e servi oppure ci decidiamo a ricordare che siamo invece re e regine nella nostra vita?
Siate fedeli a voi stessi, dite no se sentite una resistenza, ascoltatevi. Non significa essere ribelli, anarchici, ma solo presenti a chi siamo. E una volta presa la decisione, la realtà si adatterà alle nostre scelte.
Fate che la parolina NO diventi la vostra migliore amica, ve lo assicuro, non vi tradirà.

Maruska Cappelletti

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