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Capitani Reggenti: il trono della Suprema Magistratura

Capitani Reggenti di San Marino

Il trono della Reggenza si trova all’interno della Basilica del Santo, a fianco dell’altare maggiore.

Poco più in alto del Palazzo del Governo, in direzione delle Rocche si trova la Basilica del Santo. Storicamente, si accenna alla Pieve in un diploma di Re Berengario II° del 951, la cui autenticità non è del tutto sicura.
L’esistenza di una Pieve sul Titano è sicuramente comprovata da un documento del 1069, nell’anno 1125 il pontefice Onorario II° confermava a Pietro, Vescovo del Montefeltro, tra le pievi dipendenti dalla sua diocesi anche quella di San Marino.
La Pieve di San Marino dipendeva da quella di San Leo, luogo in cui aveva sede il Vescovo.
Ai sammarinesi non risultarono pesanti gli aspetti religiosi, ma quelli relativi ai rapporti politici, tra loro e il Vescovo, in quanto questi per buona parte del XIII° secolo condizionerà gravemente l’autonomia comunale.
La Chiesa attuale non è quella originale, in stile Preromanico, della quale si dispose l’abbattimento nel 1825, inadeguata alle necessità di una popolazione in crescita, nel 1855 venne consacrata la nuova, proclamata nel 1925 Basilica Minore da Papa Pio IX°.
Sarebbe stato auspicabile optare per un tipo di restauro conservativo, la vecchia Pieve oltre a rappresentare uno degli esempi di stile Preromanico più antichi della zona, poteva vantare  un nucleo centrale antichissimo con elementi risalenti al V°- VI° secolo d.c. I governanti dell’epoca non ebbero questa lungimiranza e optarono per lo stile in voga all’epoca della costruzione, il Neoclassico, ricco di citazioni rispettose degli edifici dell’antichità.
La Chiesa fu costruita dall’architetto bolognese Antonio Serra, che ricevette dai governanti del tempo, animati nel loro intento da una forte esigenza di spending review, l’ordine di riutilizzare per la costruzione della nuova Chiesa materiali provenienti dall’abbattimento della precedente, fatta con pietra proveniente dal Monte Titano.
Lo stile Neoclassico è ben individuabile nel  peristilio con otto grandi colonne cui si accede tramite scalinata. L’accesso alla Chiesa avviene, di solito, tramite la porta a sinistra, quella centrale, più larga, viene aperta in occasione delle feste solenni.
Lo stile Neoclassico è ben individuabile nel  peristilio con otto grandi colonne cui si accede tramite scalinata. L’accesso alla Chiesa avviene, di solito, tramite la porta a sinistra, quella centrale, più larga, viene aperta in occasione delle feste solenni.
L’interno della Chiesa è diviso in tre navate da due file di colonne corinzie, due navate laterali architravate, quella centrale a volta, nelle nicchie le statue dei dodici Apostoli e le quattro virtù cardinali. Vi è un’altare maggiore con dietro la statua di San Marino, realizzata da Tadolini, patrizio sammarinese, sotto  sono conservate le reliquie del Santo e in una teca d’argento le ossa del suo cranio.
A sinistra dell’altare maggiore si trova il trono dei Capitani Reggenti, costruito nel ‘600 in legno intarsiato, è qui che prendono posto i Capi di Stato in occasione delle funzioni solenni e della cerimonia d’insediamento ogni primo aprile e primo ottobre.
Cerimonia:
La Magistratura ha durata semestrale, la carica viene assunta il 1° aprile e il 1° ottobre, con cerimonia d’ingresso, composta da celebrazioni sia civili che religiose, risalenti agli antichi Statuti del Seicento. I Capitani Reggenti entranti sono eletti circa verso la metà di marzo e settembre dal Consiglio Grande e Generale, non vi è data fissa.
Al termino del rito religioso che si svolge in Basilica alla presenza dei neo eletti e Capitani ancora in carica, il corteo con i 4 Capitani, la Banda (in testa), la Guardia Nobile che fa ala alla Reggenza, le Rappresentanze e la Milizia si dirige a Palazzo nella Sala del Consiglio, dopo che la Reggenza ha preso posto, l’oratore comincia il discorso.
Terminato questo, il Segretario di Stato per gli Affari Interni, si avvicina al banco dei nuovi eletti e legge loro la formula latina del giuramento, prestato questo i due Capitani si avvicinano al trono inchinandosi davanti ai predecessori, che cingono loro il collo, con la sciarpa del Supremo Ordine, come simbolo di trasmissione del potere. La Banda intona l’Inno Nazionale.
Alle 10,55 il corteo con i Reggenti in carica (al centro) e i Reggenti eletti (ai lati), con al seguito gli alti Funzionari dello Stato e gli invitati a vario titolo convenuti a Palazzo Pubblico, procede verso la Basilica del Santo Marino per assistere al rito religioso.
All’ingresso della Basilica il Cappellano ed i Massari del Santo attendono i Capitani Reggenti.
Gli Ecc.mi Capitani Reggenti prendono posto sul trono a cornu Evangelii (sulla sinistra dell’altare). A lato del trono sono due alti ufficiali della Guardia d’onore del Consiglio Grande e Generale, di fianco, il Maggiordomo.
I Capitani Reggenti eletti prendono posto sulle poltrone a cornu Epistolae: a lato due alti ufficiali della Guardia di Rocca, a fianco il Maggiordomo e i Sindaci di Governo.
Dopo la Messa, alle ore 11,55 il corteo fa ritorno a Palazzo Pubblico, dove si svolge il resto della cerimonia d’insediamento.

Chiara Macina

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