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Big George Foreman: l’uomo più forte del pianeta?

Cresciuto per le strade di Houston, George Foreman lasciò la scuola prestissimo per entrare in una gang di periferia. Come spesso accade ai criminali di grossa stazza, finì con l’essere subito arrestato.

Condannato dai giudici e dalla società, cercò riscatto in una palestra di boxe.

La sua ascesa fu fulminea.

Campione olimpico a Messico ’68, a soli vent’anni fece irruzione nel panorama professionistico dei massimi, con l’effetto di una furia scatenata.

Vinti con estrema facilità i primi trentasette incontri, Big George scioccò il pianeta il 22 gennaio del 1973, devastando il campione del mondo Joe Frazier in due soli round, durante i quali Smoking Joe toccò il tappeto per ben sei volte.

Spazzato via pure Ken Norton, George si fece traviare dall’offerta di una borsa milionaria, accettando di combattere in Congo contro il grandissimo Muhammad Alì.

big george foreman

 

La grande personalità del pugile di Louisville ebbe la meglio sullo strapotere fisico ed atletico di Foreman, che perse il suo primo incontro a mezzo di un knock-out dell’ottava ripresa che gettò sconcerto nell’ambiente pugilistico.

Il freddo, feroce, cinico George Foreman era così tornato sulla Terra, precipitato in una crisi personale culminata col ritiro dalle scene pugilistiche che fu, però, viatico alla sua rinascita come uomo.

A dieci anni dal ritiro fu protagonista di un clamoroso ritorno, dai più considerato frutto di un ritrovato equilibrio personale.

 

Sono tornato” – dirà negli ultimi anni di carriera – “per starmene lontano dai fast-food”, dando così una spiegazione molto meno ricercata alla cosa.

 

Meno mobile, ma con una potenza ancor superiore, venne imbrigliato da Evander Holyfield e da Tommy Morrison, che lo sconfissero con decisioni alla lunga distanza nei match per i titoli, ma ebbe la meglio, alla fine, sul ventisettenne Michael Moorer divenendo, a due mesi dal quarantaseiesimo compleanno, il più anziano campione dei massimi di tutti i tempi.

Un risultato straordinario che, sommato ad una lunga carriera da invincibile, fa di Foreman un titano del nostro sport.

Nel 1999 una società di griglie per barbecue pagò a Foreman quasi 140 milioni di dollari per inglobare la sua piccola azienda a gestione familiare e poterne usare il nome e l’immagine per pubblicizzare i propri prodotti.

L’8 giugno del 2003 la International Hall of Fame ha inserito George Foreman tra i più grandi di ogni tempo, a sancirne lo stato di leggenda vivente.

George ha dodici figli; delle sette femmine, due sono state adottate.

Curiosamente, i suoi cinque figli maschi portano tutti il nome George, dovendo quindi esser riconosciuti coi diversi soprannomi.

Marco Nicolini

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