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Addio Stephen Hawking

Addio Stephen Hawking

All’età di 76 anni Stephen Hawking ci ha lasciato. La notizia, rimbalzata sulle prime pagine dei giornali di tutti il mondo, segue la dichiarazione della famiglia rilasciata nelle prime ore di questo mercoledì mattina: ““Siamo profondamente addolorati nel comunicare che il nostro adorato padre è scomparso oggi. – hanno detto i figli Lucy, Robert e Tim in un comunicato ufficiale –  È stato un grande scienziato e un uomo straordinario, il cui lavoro e la cui eredità vivranno ancora per molti anni. Il suo coraggio, la sua perseveranza, la sua brillantezza e il suo umorismo hanno ispirato milioni di persone in tutto il mondo. Una volta disse: ‘L’Universo non sarebbe un granché, se non fosse la casa delle persone che si amano’. Ci mancherà per sempre”.

L’astrofisico britannico, famoso in tutto il mondo per i preziosissimi contributi nel campo della fisica teorica (lo studio dei buchi neri, della cosmologia quantica e dell’origine dell’Universo) era una vera e propria icona della scienza moderna.

Laureatosi in appena 3 anni in fisica cum laude alla University College di Oxford, gli fu affidata la cattedra di matematica nel 1963, all’età di 21 anni, all’Università di Cambridge. Nello stesso anno cominciò ad accusare difficoltà motorie e, in seguito ad una serie di accertamenti medici, gli venne diagnosticata la sclerosi laterale amiotrofica, una gravissima malattia degenerativa che non gli avrebbe lasciato più di due anni di vita.

 

Esperienze di volo a gravità zero, nella prospettiva di un viaggio nello spazio offertogli dalla Virgin Galactic di Richard Branson – Wikipedia

 

In realtà, la diagnosi si rilevò inesatta: la malattia aveva una lenta progressione, che lo costrinse gradualmente all’immobilità su una sedia a rotelle coadiuvata di un sintetizzatore vocale, ma che non gli impedì mai di continuare a lavorare e a confermare l’esistenza delle cosiddette singolarità gravitazioni (regioni in cui la materia ha una densità infinita e i concetti di spazio e tempo sono privi di significato), teorizzate per la prima volta da Albert Einstein; oppure, di elaborare per primo le leggi della termodinamica dei buchi neri (la cosiddetta radiazione di Hawking).

Hawking è stato anche un grandissimo divulgatore: nel 1988 pubblicò il saggio A Brief History of Time, dove ha reso accessibile al grande pubblico i concetti di cosmologia moderna. Ma non solo, la sua grande ironia lo ha portato in televisione – celebri le sue apparizioni nelle serie televisive di culto come Star Trek, The Big Bang Theory e I Simpson; la sua vita ha ispirato film, come “La teoria del tutto, il lungometraggio basato sulla sua biografia redatta dalla ex moglie di Hawking. E risale ad appena pochi giorni fa la sua ultima apparizione televisiva, in una intervista con il collega Neil deGrasse Tyson.

 

Fonte: wired.it

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